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LA CERIMONIA

“Rovigo, verso lo spazio, e oltre"

Il Ministro Bernini: “Città del cuore"

“Rovigo, verso lo spazio, e oltre"

Il ministro Bernini al taglio del nastro

“Fare in modo che Rovigo sia sempre di più un collettore di comunità scientifica”: dal Polesine al mondo, passando per un telescopio. Parabola di sinergia accademica, investimenti e cooperazione internazionale quella che ieri pomeriggio ha portato il ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini, al Censer per l’inaugurazione del nuovo laboratorio “CoMet” (Coating Materials for Einstein Telescope), insieme al parterre di autorità, tra le quali il prefetto Franca Tancredi, il questore Eugenio Vomiero, il sindaco Valeria Cittadin, l’assessore Andrea Bimbatti, l’onorevole Piergiorgio Cortelazzo e il comandante Edoardo Campora. Finanziato con i fondi dell’Unione Europea e del PNRR, il nuovo spazio multidisciplinare permetterà di realizzare e testare, grazie alle apparecchiature avanzate, gli strati riflettenti che saranno poi i rivestimenti degli specchi dell’Einstein Telescope (ET). Un modello d’avanguardia mondiale per il quale l’Italia si è candidata ad averlo in casa, precisamente nell’area della miniera dismessa di Sos Enattos, in Sardegna, sito già testato e ottimale al suo insediamento. Puntare alle stelle, anzi, alla loro origine, è il focus sul quale il grande progetto si basa: oltre a captare e registrare le onde gravitazionali, ET sarà in grado di osservare un volume di universo almeno mille volte superiore rispetto alla capacità degli strumenti attualmente in dotazione. Si punta in alto, come ha ribadito Bernini nei saluti istituzionali, poco dopo il taglio del nastro e la visita ai locali del laboratorio: “Abbiamo valorizzato non solamente i ricercatori che lavorano qui dentro: altri ne chiameremo, anche dall’estero per fare in modo che Rovigo sia sempre di più un collettore internazionale di ricerca. Già sono tanti i ricercatori stranieri qui, monitoro la situazione. La cosa bella della zona di Rovigo, ma del Veneto in generale, è che ci sono tanti produttori di quei materiali avanzati di cui Einstein Telescope ha bisogno per essere costruito. I tanti attori coinvolti, come l’università, gli enti, i dottori di ricerca, gli studenti, ma anche le imprese, fanno sì che l’operazione sia perfetta perché l’insiemistica funziona sempre meglio dello slancio solitario”.

Ed è proprio la costellazione di sinergie che ha permesso l’avvio della struttura. A ricordare l’intuizione con la quale Galileo puntò quel cannocchiale al cielo, finanziato fin prima per osservare in realtà le imbarcazioni da parte della Serenissima, la rettrice dell’ateneo patavino Daniela Mapelli: “Ogni progresso compiuto in questi laboratori si tradurrà direttamente in una maggiore capacità di ascoltare l’universo. Ma CoMet non è soltanto un laboratorio di fisica: è un laboratorio di futuro. È la dimostrazione di come la ricerca possa nascere da una visione condivisa”. Ad arricchire le prospettive d’eccellenza di ET è, come hanno poi spiegato Marco Pallavicini, componente della giunta esecutiva dell’INFN (Istituto di Fisica Nucleare), Michele Punturo, coordinatore della collaborazione internazionale, e Marco Bazzan, responsabile del laboratorio, non solo lo studio delle onde gravitazionali ma anche una modalità di osservazione di un volume di universo almeno mille volte superiore rispetto a quella offerta dagli strumenti attualmente in uso. Al netto dei conti, 1 miliardo di euro già appostati dal Governo, 1,4 milioni quelli stanziati dal generoso contributo della Fondazione Cariparo, presente nella figura della vice presidente vicario, Damiana Stocco, per l’allestimento del laboratorio negli spazi UniPd del Censer.

Da oggi, quindi, legame diretto con il cielo e al di là delle stelle, ma un occhio al pezzo di Polesine non è mancato neppure dal ministro: “Il mio avo, Amos Bernini, è stato sindaco di Rovigo. Per me non è solo un luogo da valorizzare, è il luogo del cuore ed è una città, oltre ad essere amministrata in maniera eccellente dal sindaco, bella e tecnologica, ha radici profonde ma uno slancio verso la modernità”. Parole raccolte con gratitudine da Cittadin: “CoMet porta Rovigo in una prospettiva completamente nuova, il territorio ha bisogno proprio di essere anche attenzionato. Questa è la strada giusta”.

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