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veneto
07.10.2025 - 11:00
Bianca Casagrande, qui col patriarca di Venezia
Sono trascorsi 34 anni dall’omicidio di Sandra Casagrande, la “pasticcera di Roncade”, ma la verità su chi la uccise con 22 coltellate il 29 gennaio 1991 resta ancora sconosciuta. Oggi, nel giorno del suo 101esimo compleanno, la sorella Bianca Casagrande rinnova il suo appello: "Prima di andarmene da questa terra vorrei tanto vedere chi ha ucciso la mia adorata sorella". Un desiderio che ripete da anni, lo stesso espresso in una lettera inviata nel 2012 a Papa Francesco, quando aveva 90 anni.
Sandra fu trovata senza vita nella sua abitazione di Roncade, in un delitto che sconvolse la provincia di Treviso. Da allora le indagini non sono mai riuscite a individuare un colpevole. Subito dopo il delitto furono avviati gli accertamenti, ma nessuna pista portò a risultati concreti. Nel 2009 il fascicolo venne riaperto, ma anche in quell’occasione l’inchiesta si chiuse senza novità. Nonostante sospetti e voci, l’omicida non ha mai avuto un volto né un nome.
Il caso Casagrande è stato uno dei primi “cold case” del territorio e attirò anche l’attenzione dei media nazionali. Le telecamere di Rai Due, con Piero Vigorelli e il programma “Detto tra noi”, arrivarono a Roncade poche ore dopo il delitto, seguite da quelle di “Chi l’ha visto?” e, negli anni successivi, da Rai Uno con “La vita in diretta”. Servizi, interviste e ricostruzioni che non portarono tuttavia a quella svolta che la comunità attendeva.
Bianca Casagrande, sostenuta dal figlio Gianni, ha continuato a battersi per la verità. Dal 2010 ha scritto numerose lettere a ministri della Giustizia, a Papa Francesco, agli ex presidenti Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella, ricevendo in risposta anche un messaggio di incoraggiamento dal Vaticano firmato dall’arcivescovo Peter Brian Wells. Nel 2009, a Roncade, si tenne persino un incontro pubblico con l’ex procuratore Antonio Fojadelli, durante il quale venne messa in scena la pièce teatrale Il gioco del torello, ispirata al caso.
Oggi Bianca vive nella casa di riposo Ca’ dei Fiori di Quarto d’Altino, dove familiari e amici le hanno organizzato una festa per i suoi 101 anni. Ma il pensiero resta sempre alla sorella Sandra e a una giustizia che, dopo più di tre decenni, non è ancora arrivata.
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