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CONSIGLIO COMUNALE

As2 in rosso, “2026 anno di svolta”

Obiettivi: aprirsi alla riscossione crediti e alla progettazione. Cittadin: “Superare le difficoltà”

As2 in rosso, “2026 anno di svolta”

Il rilancio di As2? E’ possibile se si ampliano le “linee di produzione” con l’offerta di nuovi servizi, dopo che verrà assunto un nuovo direttore e aumentando gli affidamenti da parte dei soci. Con la società che punta ad aprirsi al settore della riscossione del credito e alla progettazione cosiddetta “chiavi in mano” abbandonando la sola funzione di supporto alla progettazione svolta finora. E’ stato un consiglio comunale dedicato alla partecipata As2 decisamente denso quello che si è svolto martedì pomeriggio a palazzo Nodari. Denso quanto atteso a lungo da aula e sindacati. E così, martedì, è stato ascoltato il cda alla presenza dei rappresentanti sindacali della funzione pubblica, che sono anche intervenuti nel dibattito e, tra il pubblico, una parte dei 50 lavoratori da mesi in stato di agitazione e preoccupati per il futuro. Tra l’altro, verso la fine della discussione è arrivata la tragica notizia della scomparsa di una dipendente, Sandra Punzo: l’aula ha osservato un minuto di silenzio.

Ad aprire i lavori il sindaco Valeria Cittadin che ha accolto gli ospiti evidenziando: “E’ interesse del Comune far sì che si possa superare questo momento di difficoltà. Ho fiducia che le sinergie con tutti i Comuni del territorio possano portarci fuori da questo guado”. Già, il guado. La crisi di As2 è conclamata: il bilancio 2024 si è chiuso con un passivo di 295mila euro e la prospettiva per i conti del 2025 non è diversa. Ma la presidente del cda Maria Cristina Assennato vede il bicchiere mezzo pieno: “Il 2024 si è chiuso con una perdita assorbita con le riserve accantonate negli anni. La società ha riserve di capitali importanti e, al netto del 2024, siamo a circa 560mila euro accantonati. Altro dato importante è che As2 non ha debiti verso le banche, i fornitori e i dipendenti. E dal 2024 ci siamo riorganizzati internamente in modo da utilizzare le risorse interne anziché i lavoratori interinali esterni”. Dunque, secondo Assennato, l’azienda si muove in due direzioni: “Verso la riduzione dei costi e l’utilizzo di nuovi mercati e, internamente, cercando nuovi affidamenti tra i soci”. Con il 2025 che si chiuderà nuovamente in passivo con le riserve a coprire le perdite, “per il 2026 abbiamo però bisogno di certezze - ha proseguito la presidente - con nuove linee di produzione che di fatto sono due: il Polesine potrebbe avere la propria società di riscossione con As2, valutando una figura legale che accerti il debito e prevedendo il prolungamento della società, perché As2 dovrebbe chiudere nel 2030. E poi di avere la possibilità all’interno della società di un responsabile che firmi i progetti per proporre la progettazione chiavi in mano”. Infine, altro aspetto notevole: “Ad As2 da un paio d’anni manca il direttore - ha chiarito ncora Assennato - e stiamo cercando come cda di ottemperare a questa mancanza”. Il direttore dovrà redigere il nuovo piano industriale, “anche perché quello attuale che scade nel 2027 è stato completamente disatteso”.

Dal canto suo, Federica Franceschi di Filctem Cgil Rovigo ha lanciato la proposta: “Rovigo potrebbe acquisire le quote di As2 detenute da Consvipo in liquidazione, rafforzando la propria posizione societaria”. Mentre Andrea Bellato della Cisl Fp ha tagliato corto e rivolgendosi ai consiglieri ha affondato: “Se perdiamo anche solo un posto di lavoro, voi siete responsabili”. A quel punto si è aperto il dibattito e tanti sono stati i contributi dei consiglieri, da Antonio Rossini che ha ricordato l’impasse dell’in house a Federico Frigato che ha lanciato gli stati generali delle partecipate e l’inversione della liquidazione di Consvipo passando per Nello Piscopo che ha proposto di aprire la società al mercato.

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