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"Chiusa in stanza": scuola materna sotto accusa

Dopo la denuncia dei genitori di una bimba di cinque anni

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foto di repertotio

Una bambina di cinque anni sarebbe stata chiusa da sola in una stanza per circa venti minuti come punizione dopo alcuni capricci. È quanto denunciato dalla famiglia della piccola, iscritta lo scorso anno all’ultimo anno di una scuola materna parrocchiale di Mestre. La vicenda, avvenuta il 16 maggio scorso, è ora all’attenzione della Procura di Venezia, dove lo studio legale Rancic e Vezzo di Monza ha depositato una querela a nome dei genitori.

Secondo quanto riportato nella denuncia, la bambina – oggi al primo anno della scuola primaria – sarebbe stata lasciata sola in un’aula chiusa a chiave per un tempo stimato in venti minuti, come misura disciplinare. Il padre racconta di aver tentato un confronto con la direzione dell’istituto e con il parroco responsabile della scuola, senza ottenere chiarimenti: "Abbiamo chiesto spiegazioni, ma nessuno ci ha voluto rispondere. Si è rotto il rapporto di fiducia".

Nella querela vengono ipotizzati diversi possibili reati, che vanno dall’abuso dei mezzi di correzione al sequestro di persona, ma sarà la magistratura a stabilire l’esatta qualificazione giuridica dei fatti. Dalla parrocchia, dalla scuola e dalla Fism, la Federazione italiana delle scuole materne a cui l’istituto aderisce, per il momento non arrivano commenti ufficiali.

Lo studio legale che rappresenta la famiglia ha diffuso una breve nota nella quale precisa che "la famiglia di una minore coinvolta in presunti episodi verificatisi presso un istituto scolastico dell’infanzia ha deciso di presentare querela", sottolineando che "si tratta di ipotesi accusatorie da verificare nell’ambito delle indagini preliminari" e ricordando che "vige il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva".

Nel testo della querela verrebbero citati anche altri due episodi di minore gravità, che avrebbero coinvolto altri bambini nel corso dello stesso anno scolastico. La vicenda è emersa nei mesi estivi, quando il parroco ha convocato una riunione con le famiglie per affrontare le notizie che stavano circolando sull’istituto. "Molti di voi – scriveva ai genitori – ci hanno manifestato l’esigenza di avere spiegazioni all’altezza delle notizie che circolano".

Secondo quanto riferito, i fatti sarebbero venuti alla luce dopo che una delle insegnanti aveva comunicato la decisione di lasciare la scuola. Alle domande dei genitori sulle ragioni dell’addio, l’educatrice avrebbe invitato a rivolgersi al parroco, lo stesso a cui avrebbe poi consegnato una memoria scritta nella quale sarebbero stati segnalati alcuni degli episodi ora al centro dell’inchiesta.

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