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il caso

Dall'altare... al processo

Matrimonio finito in inchiesta giudiziaria

Matrimonio finito in inchiesta giudiziaria

Nel 2018, a Palestrina, si celebrava il suo matrimonio tra brindisi, musica e le classiche buste di contanti che gli invitati avevano portato come dono. Sembrava una festa come tante, ma qualche tempo dopo, la scena idilliaca si è trasformata in un’inchiesta giudiziaria. Nella casa dei novelli sposi, infatti, la polizia ha scoperto una quantità di droga e circa diecimila euro in contanti nascosti dietro un’intercapedine. Alla domanda degli agenti, lo sposo ha risposto che si trattava semplicemente dei regali di nozze. Una giustificazione che però non ha convinto gli inquirenti, soprattutto considerando i suoi precedenti legati allo spaccio di stupefacenti.

Durante il processo, l’uomo ha cercato di sostenere la propria versione chiamando a deporre ben diciotto invitati. Tutti hanno confermato di aver partecipato al matrimonio e di aver contribuito con una busta di denaro, portando come prova fotografie, inviti e bigliettini. Ma per la procura si trattava di un tentativo orchestrato per dare una parvenza di legittimità a denaro proveniente dal traffico di droga.

Secondo gli atti, due testimoni avrebbero addirittura redatto una falsa dichiarazione scritta, sostenendo di aver donato 1.500 euro ciascuno. Un dettaglio che ha spinto la sostituta procuratrice  a contestare a tutti e diciotto gli invitati l’accusa di favoreggiamento. Ora anche loro si trovano sotto processo, mentre si difendono ribadendo di non aver fatto altro che partecipare a un matrimonio.

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