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La statistica

Turismo, il Polesine batte il Veneto

Rovigo è la provincia con la crescita percentuale di presenze e arrivi maggiore di tutta la regione

Turismo, il Polesine batte il Veneto

Un’estate d’altri tempi, con numeri importanti per il comparto turistico polesano che, a sorpresa, risulta essere quello che in tutto il Veneto, secondo i dati dell’Ufficio statistica della Regione appena diffusi, fa registrare la crescita maggiore rispetto al 2024: il dato da gennaio ad agosto indica un aumento del 4,4% delle presenze, che corrispondono al numero di pernottamenti all’interno di strutture ricettive, e del 5,2% degli arrivi, che indicano il numero dei dei turisti veri e propri, rispetto a una media regionale rispettivamente del -2,6% e del -1,9% per quanto riguarda le strutture alberghiere e addirittura un +12,1% di presenze e un +18% di arrivi a fronte della media veneta di -1,4% e +0,7% per le strutture extralberghiere.

E se è vero che quella di Rovigo, nel 2024 era stata l’unica provincia con il segno meno del Veneto, che con 73 milioni di presenze, aveva invece fatto registrare un +2,2% sul 2023, è vero anche che in una flessione generalizzata del turismo, anche balneare, con il complessivo regionale che questa stazione ha perso il -0,5% di arrivi e il -2,8% di presenze, avere numeri in crescita è doppiamente positivo.

Passando dalle percentuali ai numeri, se nei primi otto mesi del 2024 le presenze in Polesine erano state 648mila, quest’anno sono state 684mila, mentre gli arrivi sono stati 146mila rispetto ai 130mila di un anno fa.

Il comprensorio di Rovigo è addirittura l’unico, insieme a quello di Treviso, a veder aumentare le presenze e gli arrivi dei turisti italiani, ma rispetto alla Marca il Polesine cresce quattro volte tanto per gli arrivi di italiani, +12,1% rispetto al +3,5 trevigiano, con la media regionale a -1%, mentre per le presenze la distanza fra le percentuali è più ridotta, +5,6% a fronte di un +3,1%, con il dato medio veneto pari a -3%.

Ancora più netta la crescita, quasi sorprendente, se si vanno a vedere i flussi turistici provenienti da fuori Italia. In Polesine, da gennaio ad agosto, gli arrivi di turisti stranieri sono passati dagli 88mila del 2024 ai 102mila di quest’anno, con un +15,3 su una media regionale del -0,7%, mentre le presenze sono passate da 524mila a 617mila, quindi addirittura il +17,7% mentre in tutto il Veneto sono calate del -1,4%.

Del resto già a luglio, Michele Grossato, sindaco di Rosolina il comune che da solo nel 2024 ha fatto registrare 132.012 arrivi e 1.011.057 presenze sul totale dei 268.120 arrivi e 1,57 milioni di presenze di tutto il Polesine, si era detto ottimista nonostante in quel momento il tempo facesse i capricci e non aiutasse la stagione balneare. Ma giugno era stato particolarmente positivo ed agosto sembra esserlo stato altrettanto. “I bilanci si fanno alla fine, ma per non è stata assolutamente una stagione nera, anzi. Sono ottimista: sono sicuro che anche questa sarà una grandissima estate”. E i numeri, ora gli danno ragione.

Nei giorni scorsi, anche il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, tracciando un primo bilancio, ha sottolineato come le presenze si siano concentrate soprattutto nei fine settimana, ma con una buona risposta degli operatori turistici e la funzionalità delle spiagge e dei servizi: “Le certificazioni ambientali ottenute, come la Spiga Verde, la Bandiera Blu e la certificazione Emas, confermano l’impegno ecologico e valorizzano ulteriormente un territorio già riconosciuto per la sua bellezza e vivibilità”.

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