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Maltrattamenti all'infanzia: indagini chiuse

La comunicazione ufficiale della Procura

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Indagini chiuse a carico delle insegnanti della scuola dell'infanzia Pietro Selmi di Polesella. Con la Procura che, con la propria comunicazione ufficiale, di fatto conferma le accuse che erano state ipotizzate nella fase delle indagini preliminari.

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"In data 2/10/2025 - spiega infatti il procuratore Manuela Fasolato, con una nota ufficiale - la Procura della Repubblica ha emesso avviso di conclusione delle indagini preliminari ex art.415 bis c.p.p., con allegato elenco di tutte le intercettazioni ambientali rilevanti, nei confronti di N.M. nata nel 1967, F.S. nata nel 1964 e Z.M. nata nel 1981, all’epoca dei fatti in servizio con mansioni di insegnanti presso una scuola dell’infanzia con sede in Polesella (RO), alle quali viene contestato il delitto, in ipotesi accusatoria, in concorso tra loro di cui agli artt. 81, 110, 572, commi 1 e 2 e 61, comma 1 n. 9) c.p., di  maltrattamenti continuati aggravati, con condotte ripetute di violenza morale, consistite in espressioni di disprezzo, umiliazioni, aggressioni verbali, urla, minacce, e talvolta di natura fisica, consistite in strattonamenti per il braccio, pugni, cuscinate, ai danni e in presenza di minori che frequentavano detta scuola e con abuso di poteri inerenti un pubblico servizio, altresì con condotte che non consentivano attività ludiche motorie dei minori e con azione repressiva dei tentativi di comunicazione sociale dei bambini tra loro e con le insegnanti medesime, ingenerando un clima di paura e mortificazione nei bambini loro affidati, in Polesella accertato nel novembre 2024 e sino all’11/7/2025, con individuazione e descrizione a titolo esemplificativo di numerosi episodi per ciascuna maestra".

"Le indagate attualmente sono ancora sottoposte alla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio di educatrici di infanzia per la durata di 12 mesi - prosegue la comunicazione - richiesta dalla Procura di Rovigo ed emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Rovigo, nonché confermata dal Tribunale del Riesame di Venezia a cui erano stati inviati dalla Procura di Rovigo tutti gli atti di indagine e le intercettazioni ambientali svolte a seguito dell’appello proposto dalle indagate, attività captativa che permetteva di dare conferma a quanto emerso nel corso degli approfondimenti investigativi e dalle dichiarazioni delle persone informate sui fatti, avendo il Riesame di Venezia analizzato il materiale di indagine, compreso quello captativo e confermato, per ciascuna indagata appellante, che le condotte tenute dalle indagate erano ripetute, palesemente intimidatorie, con assenza di qualsiasi finalità di tipo educativo,  realizzate al solo fine di umiliare e spaventare i bambini".

Un ruolo preminente, quindi, perlomeno ad avviso della Procura, in questa indagine pare destinato a essere rivestito dalle intercettazioni effettuate a scuola e che, secondo gli inquirenti, confermerebbero la ricostruzione accusatoria. "Il procedimento - chiude la Procura - è nella fase delle indagini preliminari, la responsabilità penale potrà essere accertata solo a seguito di processo con sentenza passata in giudicato sussistendo la presunzione di innocenza".

La comunicazione della chiusura delle indagini preliminari significa che la Procura ritiene esaurita la fase degli accertamenti e che, generalmente, si appresta al passo successivo, ossia a esercitare l'azione penale, vale a dire la richiesta di fissazione di una udienza preliminare per gli indagati. Ora, le difese delle tre insegnanti avranno facoltà di domandare che le proprie assistite siano ascoltate o, anche, di depositare memorie, dopo di che toccherà alla Procura scegliere come procedere.

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