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CRONACA

Studio sui Pfas: 50 mila persone sotto la lente

La Regione Veneto avvia un’indagine per ricostruire la storia della zona rossa

Studio sui Pfas: 50 mila persone sotto la lente

La Regione Veneto, tramite Ulss 8 Berica, ha avviato un nuovo studio sugli effetti dei Pfas nei comuni più colpiti dalla contaminazione. L’obiettivo è chiaro: ricostruire la storia di esposizione delle comunità interessate e valutare l’impatto sulla salute dei residenti. A essere coinvolte saranno oltre 50 mila persone.

Lo studio, definito “di coorte residenziale”, non prevede esami clinici ma un’analisi approfondita dei dati anagrafici e sanitari raccolti dagli anni ’80 a oggi. I ricercatori incroceranno i registri comunali e i database degli accessi sanitari per verificare eventuali correlazioni tra esposizione e patologie nei territori più a rischio.

Secondo l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, il progetto rappresenta un passo decisivo per «rafforzare la base scientifica delle politiche di prevenzione e fornire nuove evidenze al dibattito nazionale e internazionale».

Lo studio, promosso dalla Regione Veneto e condotto con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità e del Servizio epidemiologico di Azienda Zero, si aggiunge alle precedenti attività di sorveglianza sanitaria e analisi epidemiologiche avviate nel 2017.

I Pfas, sostanze poli e perfluoroalchiliche, sono composti chimici di origine industriale estremamente resistenti, utilizzati in rivestimenti antiaderenti, detergenti, tessuti e prodotti medicali. Riconosciuti come interferenti endocrini, possono alterare importanti funzioni ormonali dell’organismo.

Con questo nuovo progetto, la Regione intende unire ricerca scientifica e tutela della salute pubblica, confermando l’impegno verso le comunità che da anni convivono con il problema della contaminazione ambientale.

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