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Rinascere grazie al percorso in Cpia

La direttrice della scuola statale: “La didattica funziona se esiste una relazione tra docente e alunno”

Rinascere grazie al percorso in Cpia

Crescita ed eccellenza di un territorio passano anche dall’istruzione. Ecco che la prima puntata di Eccellenti 2025/2026 è Giuliana Moretti, direttrice del Cpia di Rovigo (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti), recentemente intitolato a don Lorenzo Milani.

Un incontro ricco di spunti e riflessioni sull’educazione, il ruolo dei docenti e la necessità di una formazione continua per tutti.

Come mai l’intitolazione a don Lorenzo Milani direttrice?

“Don Lorenzo Milani è una figura che incarna perfettamente i valori dell’educazione come strumento di emancipazione e libertà. Il percorso era già stato avviato dal mio predecessore, Fabio Cusin, e io l’ho sposato con convinzione. Don Milani rappresenta un modello educativo ancora attualissimo, fondato sul coinvolgimento attivo e sulla centralità dello studente. Abbiamo inaugurato anche una mostra itinerante dedicata alla scuola di Barbiana, che rimarrà visitabile per due settimane”.

Lei ha parlato di creatività e coinvolgimento come elementi centrali del fare scuola. Come si traducono nella pratica quotidiana del Cpia?

“L’obiettivo è far sì che ogni insegnante si lasci ‘contaminare’ dall’approccio di Don Milani, partendo dagli interessi e dalle esigenze reali degli studenti. Al Cpia ci rivolgiamo a un pubblico eterogeneo: giovani che hanno avuto un percorso scolastico difficile, adulti che vogliono riqualificarsi, lavoratori o anche persone laureate che desiderano approfondire competenze linguistiche o informatiche. La chiave è il rapporto umano: la didattica funziona solo se esiste una relazione viva tra docente e studente”.

In questo rapporto reciproco, lei vede spesso dei cambiamenti negli studenti?

“Assolutamente sì. Molti arrivano da noi scoraggiati, spesso dopo più bocciature o esperienze negative. Li vediamo rinascere, ritrovare fiducia. E’ bellissimo quando a fine anno ti rendi conto che quel ragazzo ‘difficile’ è diventato un’altra persona. Succede perché qualcuno ha creduto in lui, lo ha messo nelle condizioni di esprimersi e di sentirsi accolto”.

Dove si trova il vostro centro e come è organizzato sul territorio?

“La sede principale è a Rovigo, in via Badaloni 2, all’interno dell’Urban Digital Center, una struttura moderna nel cuore della città, accanto al Duomo. Abbiamo poi sedi anche ad Adria, Castelmassa, Badia Polesine e Lendinara, e collaboriamo con i Comuni per organizzare corsi in altri paesi della provincia”.

Quali corsi offrite?

“Il Cpia, è una scuola statale pubblica. Spesso c’è confusione: qualcuno pensa sia un centro culturale o un ufficio di collocamento, ma in realtà fa parte a pieno titolo del sistema nazionale d’istruzione. Offriamo tre tipologie di percorsi principali: percorsi di primo livello, per il conseguimento della licenza media; corsi di lingua italiana per stranieri, a vari livelli, dall’analfabetismo fino a studenti universitari; corsi di ampliamento delle competenze per tutti i cittadini: lingue straniere (inglese, francese, spagnolo), informatica di base e avanzata, con possibilità di certificazioni internazionali come Trinity per l’inglese e Ecdl per l’informatica”.

Se una persona volesse iscriversi, come deve fare?

“Può iscriversi direttamente online, dal sito Cpia Rovigo, oppure venire in sede. Per i corsi di lingua effettuiamo un test d’ingresso per determinare il livello e inserirlo nella classe più adatta”.

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