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POLITICA

“Saremo al fianco di chi lavora”

Incontro con i pescatori colpiti dal granchio blu. “Qui problemi ignorati da decenni”

“Saremo al fianco di chi lavora”

“Provare a vincere, perché si può. Dopo 31 anni di centrodestra e 15 di governo Zaia, il Veneto ha bisogno di alternanza, di aprire le finestre e far entrare aria nuova, per superare la pigrizia di un potere troppo lungo e tornare a crescere”. E’ con questo spirito che Giovanni Manildo, candidato alla presidenza della Regione Veneto per il centrosinistra, ha visitato ieri il Basso Polesine, accompagnato dalla deputata dem Nadia Romeo e dai candidati Pd al consiglio regionale Angelo Zanellato, Emanuela Pizzardo, Nicola Zanca, Michela Valentini e Stefano Borile.

Una giornata di ascolto e confronto con il mondo della pesca, dell’agricoltura e del turismo, in una terra che Manildo ha definito “speciale, preziosa, ma dimenticata nei palazzi di Venezia”. La prima tappa è stata al Gran Delta hotel di Rosolina, dove il candidato ha incontrato le associazioni di categoria per discutere di fragilità ambientale, bonifica, subsidenza e cuneo salino. “Abbiamo parlato dell’importanza di mantenere il territorio che ci hanno lasciato i secoli di lavoro della Repubblica Veneta - ha spiegato Manildo - servono investimenti per preservare la terra e l’acqua: due anni fa qui si arrivò alle autobotti, e non è pensabile nel 2025”. Tra i temi affrontati anche la demanialità delle lagune, la necessità di unificare i due parchi regionali del Delta del Po e una strategia di sviluppo turistico sostenibile.

A Porto Viro, durante la visita al mercato ittico di Donada, il più grande d’Italia per la pesca d’acqua dolce, Manildo ha elogiato la capacità di reazione dei pescatori: “Di fronte alla crisi delle vongole, hanno saputo diversificare puntando sulle trasformazioni del granchio blu e su nuove filiere. E’ un esempio di ingegno e di resilienza che la Regione deve sostenere”. Nel pomeriggio, il tour è proseguito a Pila, tra il porto peschereccio e il mercato ittico. “Si resta colpiti dalla bellezza del luogo - ha detto - qui si producono fino a 20mila quintali di cozze l’anno e si stanno sperimentando nuovi allevamenti di ostriche, una vera eccellenza che lega pesca e turismo lento”. Manildo ha rilanciato l’idea di una collaborazione tra il Delta veneto e quello emiliano, per promuovere insieme un’area unica al mondo per biodiversità e cultura. Ultima tappa a Scardovari, prima alla palafitta di Alessio Greguoldo, produttore delle rinomate ostriche rosa, poi al Consorzio cooperative Pescatori del Polesine, simbolo della crisi causata dal granchio blu, con centinaia di partite Iva ferme e il 95% della produzione di vongole distrutta.

“La politica regionale deve tornare a stare accanto a chi lavora - ha sottolineato - pesca e agricoltura sono attività primarie da valorizzare. Sosterremo i progetti di riqualificazione, perché qui il mondo cooperativo ha già dimostrato di sapersi rialzare”.

La giornata si è chiusa ad Adria con un incontro aperto alla cittadinanza. “Anche se non si dovesse vincere - ha concluso Manildo - resterà la consapevolezza di aver portato alla luce i problemi del Veneto e del Polesine, ignorati da decenni. Dopo questa campagna, nessuno potrà più fingere di non conoscerli”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    11 Ottobre 2025 - 08:06

    Tifano per l'agricolrura ei ttica..verrebbe da chiedere:che partiti hanno votato l'olio tunisino,mettendo in ginocchio la filiera italiana'? bella domanda,vero....cercate su internet quali partiti e onorevoli l'hanno votata!!

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