VOCE
adria
13.10.2025 - 13:30
Dopo l’allarme scattato alle 6.30 di domenica mattina, il Teatro Comunale, cuore della vita culturale cittadina, si è risvegliato oltraggiato, offeso da un gesto insensato che ha lasciato sgomenti cittadini, istituzioni e mondo della cultura. A varcare le soglie del teatro non sono stati spettatori o artisti, ma vandali.
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Persone, al momento ignote, che hanno forzato gli ingressi dopo aver scavalcato due cancelli e sfondato la porta sul lato sud, quella che conduce ai Giardini Zen. All’interno hanno bevuto, fumato, e poi, in un crescendo di incoscienza e disprezzo, hanno impugnato un estintore, svuotandolo ovunque. Una coltre bianca di polvere chimica ha avvolto tutto, come un sudario. Il sindaco Massimo Barbujani, accorso subito sul posto insieme ai vigili del fuoco, all’indomani dell’accaduto riferisce: “Alcuni soggetti sono già stati identificati grazie alle telecamere e abbiamo ragione di credere che si tratti della solita banda di sette ragazzi, tra i 18 e i 25 anni. È un conforto sapere che li troveremo, ma resta il dolore per quello che hanno fatto”.
Il primo cittadino ha annunciato un sopralluogo tecnico già martedì con il dirigente dei lavori pubblici per mettere in sicurezza gli accessi, mentre il direttore del teatro, Clorindo Manzato, ha iniziato le verifiche per affidare le pulizie e valutare l’installazione di nuovi impianti antifurto. “Il 25 ottobre deve andare in scena lo spettacolo di Giovanni Scifoni, Fra’ – San Francesco, la superstar del Medioevo. Per allora tutto dovrà essere a posto”.
Ma la conta dei danni non è leggera. Pur non essendoci lesioni strutturali, le operazioni di bonifica richiederanno giorni e un costo stimato tra i 10 e i 15mila euro. La polvere degli estintori si è infiltrata ovunque, intossicando ogni superficie. La comunità ha reagito con un moto di dolore, ma anche di affetto. Dalla Pro Loco di Adria parla di “un gesto che ferisce tutta la comunità”, ricordando come “ogni bene pubblico appartenga a ciascuno di noi”. Il Conservatorio “A. Buzzolla”, per voce del direttore Paolo Zoccarato, ha parlato di “atto scellerato che ferisce il cuore del bello”. E dalla vicina AssoFerrini Onlus sono giunte parole di solidarietà: “La cultura non si ferma, e insieme supereremo anche questo”. Sui social, cittadini e associazioni hanno condiviso messaggi di sdegno e tristezza. Tanti i commenti che parlano di “dolore personale”, come se ciascuno sentisse violato un luogo intimo, familiare. Perché il Teatro Comunale non è solo un edificio, ma un simbolo. È il luogo in cui generazioni di adriesi hanno sognato, applaudito, pianto, riso. È la casa della musica, del teatro, della parola. E toccarlo equivale a colpire il cuore stesso della città.
Il questore Eugenio Vomero ha assicurato “massima collaborazione per individuare i responsabili”, ha detto il sindaco. Ma mentre le indagini fanno il loro corso, resta la domanda che più brucia: come si può arrivare a tanto disprezzo verso ciò che appartiene a tutti? Il teatro, come la città, saprà comunque rialzarsi. Perché la cultura, quella vera, non si lascia sporcare dalla stupidità.
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