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ROSOLINA

"Ho querelato il sindaco"

Ha definito “baraccopoli coperte da eternit” le strutture gestite da Franco Vitale

"Ho querelato il sindaco"

E’ scontro aperto a Rosolina tra l’ex sindaco Franco Vitale e l’attuale primo cittadino Michele Grossato. Dopo settimane di tensione politica, Vitale ha presentato alla Procura di Rovigo una querela per diffamazione aggravata, accusando Grossato di aver superato i limiti del confronto politico e di averlo colpito sul piano personale e professionale. La querela, depositata il 10 ottobre, prende le mosse da alcune dichiarazioni di Grossato riportate sulla stampa il 30 settembre, poi rilanciate sui social.

In quell’occasione Grossato parla di una “levata di scudi contro i progetti di riqualificazione urbana di piazza Martiri della Libertà e di Volto”, per poi aggiungere: “Come si può pretendere qualcosa di diverso da chi dimostra, con la gestione delle proprie strutture, una concezione di turismo che porta i turisti a soggiornare in baraccopoli coperte da eternit e intarsiate al loro interno da perlinato, vendendo per luogo di relax qualcosa che è francamente inimmaginabile e impresentabile nel terzo millennio?”.

Parole che Vitale definisce “gravi, false e offensive”, spiegando di averle interpretate come un riferimento diretto alla struttura Residence Serenella, gestita dalla società Ladiko srl di cui è legale rappresentante.

“Il sindaco - si legge nell’atto depositato in procura - ha deliberatamente fatto riferimento alla mia attività imprenditoriale, insinuando che le strutture da me gestite fossero fatiscenti, insicure e pericolose per la salute pubblica. Tutto ciò è falso e profondamente lesivo della mia reputazione personale e professionale”. Nella querela Vitale precisa che il residence, “conosciuto da anni come una delle strutture ricettive storiche di Rosolina Mare, è stato integralmente bonificato dall’amianto già nel 2005, come attestato da documentazione allegata”.

L’intervento, commissionato alla San Marco Srl di Porto Viro, riguardò la rimozione e lo smaltimento delle coperture in cemento-amianto dei bungalow, per un costo complessivo superiore a 45mila euro.

Lo stesso sindaco Grossato, si legge nella denuncia, avrebbe poi pubblicato il testo integrale sul proprio profilo Facebook pubblico, accompagnandolo con commenti ulteriormente critici nei confronti di Vitale e della minoranza, tra cui: “L’inadeguatezza della gestione Vitale di ieri non può essere motivo per stoppare l’agire dell’amministrazione di oggi. La critica, quando è stupido appiglio o squallida invidia, non è più politica ma povertà d’animo che non fa il bene di Rosolina”.

Secondo l’ex primo cittadino, la diffusione del post sui social ha “amplificato enormemente l’offesa”, generando telefonate di clienti e conoscenti “preoccupati per la presunta presenza di eternit”, con conseguenze negative sull’immagine della struttura e sull’attività economica. Ma la querela non è solo un atto giudiziario. E’ anche il punto d’arrivo di una riflessione politica che Vitale ha espresso in una nota stampa diffusa nelle ultime ore ore.

“C’è una linea che ogni amministratore dovrebbe conoscere: quella che separa la politica dalle vicende personali. Una linea sottile, ma netta. E chi indossa la fascia tricolore dovrebbe rispettarla più di chiunque altro - sottolinea nella nota Vitale - E’ curioso, o forse triste, vedere un sindaco usare il proprio ruolo istituzionale non per un confronto sulle idee, ma per un attacco personale. E’ successo a me, ma riguarda tutti. Perché quando un sindaco confonde la carica pubblica con la polemica personale, a perdere non è solo il bersaglio, ma la credibilità dell’intera istituzione”. Vitale rivendica il proprio operato da amministratore e da imprenditore: “Ho depositato formale querela, allegando la fattura dei lavori di bonifica dall’amianto effettuati vent’anni fa. Eppure oggi, quel gesto di responsabilità viene trasformato in un’arma di diffamazione. C’è qualcosa di profondamente sbagliato quando un sindaco usa il proprio ruolo per colpire un cittadino, anziché per guidare una comunità”. E conclude con una dura critica politica: “Rosolina merita amministratori capaci di guardare avanti, non persone che cercano consensi nel fango. Il rispetto - delle persone, delle istituzioni e della verità - è la prima lezione di buona politica. E chi non l’ha ancora imparata, forse non ha capito davvero cosa significhi essere sindaco”.

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