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“Non smantellateci la sanità”

Il segretario Pd: “Abbiamo già visto la chiusura di quattro ospedali, no anche Trecenta ed Adria”

“Non smantellateci la sanità”

“Risulta palesemente implicito che l’ospedale di Trecenta alla fine potremmo considerarlo un grande ambulatorio”. Il tema sanità inizia a scaldare la campagna elettorale e con questa riflessione il segretario del Pd, candidato al consiglio regionale Angelo Zanellato, interviene sottolineando che “quello che i cittadini polesani, fino a poco tempo fa sospettavano, si sta lentamente ma inesorabilmente realizzando: grazie alla nostra Regione, assistiamo giornalmente allo smantellamento della nostra sanità provinciale. Dopo Adria, l’ultima conferma ci arriva dall’incontro avvenuto a Castelmassa martedì scorso: ebbene, le dichiarazioni del direttore generale dell’Ulss Polesana Pietro Girardi, sembrano aver confermato quale è il progetto regionale, relativamente al modello sanitario da riconoscere ai polesani. L’ultimo atto geniale dell’assessore Manuela Lanzarin è stato quello di rinnovare la convenzione con l’ospedale di Legnago”.

Zanellato attacca: “Il Pd polesano dice basta, non siamo più disponibili a rinunciare ad un diritto fondamentale, alle cure alla salvaguardia della salute, cosi come previsto dalla costituzione articolo 32. Abbiamo, in un recente passato concesso molto in termini di razionalizzazione dei servizi sanitari con la chiusura di quattro ospedali e non possiamo attendere che Trecenta ed Adriano facciano la stessa fine. Chiediamo pertanto a tutela di tutti i cittadini del nostro territorio di invertire la rotta cominciando a ripristinare almeno i posti letto che avete stabilito nelle schede ospedaliere, gli attuali, sono inferiori di circa 50, rispetto a quello che avevate deliberato. Fin da ora chiediamo alla nuova amministrazione regionale, che uscirà dalle votazioni del prossimo mese di novembre di ripristinare appieno la funzionalità del pronto soccorso di Trecenta e attivare quei reparti di neurologia, di ortopedia, medicina - cardiologia, in modo da rispondere a tutte le eventuali esigenze che i circa 70mila abitanti dell’Alto Polesine dovessero rappresentare. Chiediamo di attivare nei tempi previsti le case di comunità, che vanno riempite di funzionalità, in modo da rispondere ai bisogni nell’ambito di una medicina di prossimità”.

Il segretario Pd, poi, nota: “Purtroppo, non sono solo questi i problemi che affliggono il nostro territorio. Ad Adria recentemente è emerso il problema dei tecnici di radiologia non più presenti nelle 24 ore, il turno notturno è coperto con reperibilità. Nel Basso Polesine, non si conosce lo stato di realizzazione della casa di comunità, continua la difficoltà nell’aumentare le ore di servizio del consultorio familiare. Oltre ad un impoverimento dei servizi a disposizione, liste d’attesa sempre lunghe. Non tutti hanno a disposizione risorse economiche per accedere ad esami o visite a pagamento, risulta dai dati statistici che circa 5 mila polesani non si curano più, andando così a far parte di quei circa 4 milioni di italiani che subiscono la stessa sorte. Quasi giornalmente, ci sentiamo ripetere la stessa litania: manca personale, molti se ne vanno dal servizio pubblico, non ci sono soldi a sufficienza”.

Zanellato auspica che “la nuova giunta sia meno impegnata a tagliare nastri per inaugurare pezzi di autostrade, che alla fine si rivelano debiti per tutti i veneti e un più attivo interesse dei sindaci polesani nel contrastare questa deriva di carenza sanitaria. Le cose possono cambiare attraverso il voto a cui siamo chiamati a novembre”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    13 Ottobre 2025 - 10:36

    Parliamo di dati reali: chi taglio' in maniere lineare la sanita' negli ultimi 10 anni? ok..monti (messo da napulitano)-2,6 mld. letta_-5,4 mld.renzi -8,2mld.gentiloni -4,0mld.conre - 0,6 mld..e mi venita aparlare di taglialla sanita'?????

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