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Filippo Turetta rinuncia all'appello: "Va bene l'ergastolo"

La scelta è confermata

Turetta, arriva l'ergastolo

Filippo Turetta, davanti alla Corte d'Assise di Venezia

Filippo Turetta ha deciso di non presentare ricorso contro la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. La scelta è stata comunicata in una lettera firmata dallo stesso Turetta e inviata agli uffici giudiziari del Tribunale e della Corte d’Appello di Venezia. La notizia è stata confermata dall’Ansa.

Una svolta inattesa, dopo che i suoi avvocati, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, avevano in precedenza tentato di escludere la premeditazione nel delitto, proprio per evitare la condanna più severa.

Secondo quanto trapelato, la decisione di Turetta sarebbe maturata anche a causa del clima di ostilità che lo circonda in carcere. L’uomo, infatti, sarebbe stato oggetto di minacce e aggressioni da parte di altri detenuti e avrebbe subito una forte pressione mediatica. A pesare anche il rifiuto di Gino Cecchettin, padre di Giulia, di accettare la sua richiesta di giustizia riparativa, un percorso che avrebbe previsto un confronto diretto tra autore del reato e familiari della vittima.

Turetta è detenuto dal 25 novembre 2023 nel carcere di Montorio. Dopo la fuga all’estero e la successiva cattura in Germania, era stato estradato in Italia e aveva confessato l’omicidio della ex fidanzata.

Il processo d’appello, già fissato per il 14 novembre, avrebbe dovuto esaminare anche l’impugnazione presentata dalla Procura della Repubblica di Venezia, che chiedeva il riconoscimento dell’aggravante della crudeltà, esclusa in primo grado.

Alla notizia della rinuncia, l’avvocato Stefano Tigani, legale di Gino Cecchettin, ha commentato: "Prendiamo atto della scelta di Turetta, che è una decisione processuale legittima. Come parte civile non l’abbiamo mai commentata nel merito. Il nostro unico obiettivo resta quello di dare al fatto il corretto inquadramento giuridico, che dal nostro punto di vista comprende anche le aggravanti non riconosciute in primo grado".

Il legale ha aggiunto che sarà ora da capire se, nonostante la rinuncia di Turetta, il procedimento d’appello potrà comunque proseguire sulla base dell’impugnazione della Procura. "Ci dispiacerebbe che non lo fosse — ha concluso — perché questa vicenda si chiuderebbe sì con un ergastolo, ma senza il pieno riconoscimento delle aggravanti contestate".

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