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La malattia si prende mamma Nadia

Aveva solo 48 anni

La malattia si prende mamma Nadia

Profondo cordoglio ha suscitato in tre province venete la scomparsa di Nadia Schiavon, 48 anni, deceduta domenica 12 ottobre dopo una lunga malattia. L’epigrafe diffusa dai familiari si apre con una frase che sintetizza il suo spirito: "Non piangete, sarò l’angelo invisibile della famiglia".

Originaria di Noventa Padovana, Nadia si era fatta conoscere e apprezzare nel Trevigiano, dove aveva lavorato per anni nella sede cittadina di Ernst & Young, vivendo per un periodo a San Cipriano di Roncade. Negli ultimi anni si era trasferita con il marito Lorenzo Bonesso e i figli Achille e Viola a Quarto d’Altino (Treviso), dove la famiglia aveva trovato una nuova stabilità e dove la 48enne era molto conosciuta anche per il suo impegno nel volontariato.

Quattro anni fa la scoperta della malattia, un tumore contro cui aveva lottato con determinazione affrontando numerosi cicli di cure presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, lo Iov di Padova e lo Ieo di Milano. Nonostante la gravità della diagnosi, Nadia aveva continuato a dedicarsi alla famiglia e ai progetti di solidarietà che le stavano a cuore, sostenuta dall’affetto dei suoi cari e da una fitta rete di amici.

Due mesi fa, in un momento di serenità prima che la malattia peggiorasse, Nadia e Lorenzo avevano deciso di sposarsi, suggellando così con una cerimonia intima un legame costruito nel tempo e rafforzato dalle difficoltà.

La notizia della sua morte si è rapidamente diffusa tra Padova, Treviso e Venezia, suscitando numerosi messaggi di affetto e vicinanza alla famiglia. Amici, ex colleghi e conoscenti la ricordano come una donna solare, generosa e profondamente legata ai propri figli.

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