Cerca

rovigo

Romani alla guida del Venezze

Il ballottaggio gli ha assicurato la vittoria su Luca Romagnoli con uno scarto di otto voti

Romani alla guida del Venezze

E’ stato uno spoglio serrato al Conservatorio Venezze il ballottaggio tra Luca Romagnoli e Stefano Romani per la direzione dell’importante ente che forma musicisti e cantanti a livello accademico. Ad avere la meglio Stefano Romani con 42 voti su 80 votanti, mentre Luca Romagnoli ha ottenuto 34 preferenze (4 le schede bianche).

Il maestro Romani, già direttore del Teatro Sociale di Rovigo per circa sette anni e direttore d’orchestra, insegnante di oboe, ha commentato la sua nomina sottolineando la volontà di far crescere il Conservatorio, che guiderà fino al 2028. “Ho varcato la soglia del conservatorio a 10 anni e ne faccio parte da 49 anni. Sicuramente mi caratterizza l’attaccamento a questo territorio. Inoltre il mio impegno sarà di dare più valore all’ente, che è di fatto un’università della musica. Inoltre il rapporto tra teatro e conservatorio sarà un obiettivo per me. Ma la cosa più importante sarà pensare agli studenti, alla loro preparazione e al loro percorso di studi”.

Anche la presidenza del conservatorio Venezze è in scadenza. Infatti la presidente Maria Grazia Faganello terminerà il suo mandato a fine dicembre ed entro il primo gennaio il Miur nominerà il nuovo presidente dopo aver ascoltato il parere del consiglio accademico del conservatorio.

Romani con emozione racconta: “Iniziai a frequentare il conservatorio 49 anni fa a 10 anni accompagnato da mio padre, da allora il Conservatorio è diventato per me una casa musicale fondamentale per la mia formazione”.

Diplomato oboista, Romani è successivamente diventato direttore d’orchestra. Ha lavorato nei conservatori di Foggia e poi a Rovigo.

Attualmente il conservatorio di Rovigo conta su 780 iscritti, tra corsi di avviamento, base e accademici. Una vera fucina di artisti, con laboratori di teatro al duo interno e un collegamento con la scuola media Venezze.

E’ certamente un fiore all’occhiello per la città. “E’ necessario garantire percorsi didattici personalizzati - dice ancora Romani - che valorizzino le inclinazioni individuali e favoriscano la piena realizzazione delle potenzialità artistiche. I piani di studio devono essere capaci di rispondere ai cambiamenti culturali e sociali, nonché alle esigenze del mercato del lavoro musicale”.

Occhio attento alla formazione di base: “Fondamentale la preparazione e formazione dei primi anni di un futuro musicista. La tradizione didattica italiana dimostra che un avvio precoce agli studi garantisce una crescita più solida e consapevole. Per 1uesto motivo il consolidamento e l’innovazione dei percorsi formativi rivolti ai più giovani devono rappresentare un obiettivo da non sottovalutare”. Romani, infine, promette “collaborazioni significative con le istituzioni locali prime fra tutte il teatro Sociale di Rovigo, simbolo della tradizione musicale cittadina. I nostri dipartimenti costituiscono un patrimonio di energie e competenze che devono essere coordinate in modo sinergico”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400