“Adescato e pestato dalla gang”

L’accusa è di tentata rapina e di lesioni volontarie. Queste le imputazioni sulla base delle quali la Procura di Rovigo ha deciso di esercitare l’azione penale nei confronti di un gruppo di quattro giovani calabresi, poco più che ventenni, per l’assalto che avrebbero condotto ai danni di un rodigino, omosessuale, aggredito e picchiato nella sua abitazione.

Nella mattinata di ieri era prevista l’udienza preliminare a carico dei quattro, rinviata perché è emerso che sarà necessaria disporre la traduzione di due di loro, attualmente sottoposti a misura cautelare. I fatti, così come formulati dalla Procura, sarebbero iniziati online.

L’uomo, infatti, avrebbe cercato compagnia sui social, manifestando con chiarezza le proprie inclinazioni e spiegando di cercare partner ma anche amici. Evidentemente, l’occasione deve essere parsa propizia, al gruppetto, per tendere un agguato. Una sorta di adescamento, per potere raggiungere l’abitazione della vittima designata e fare qui irruzione.

A quel punto - sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, che dovrà essere vagliata dal giudice per le udienze preliminari - avrebbero malmenato l’uomo, cercando anche oggetti di valore e contanti. Però, se ne sarebbero andati senza trovare nulla. Alla prossima udienza, quando dovrebbero essere presenti tutti gli indagati, si deciderà, come avrebbero ventilato le difese, se chiedere il processo con rito abbreviato per tutti e quattro.

Si tratta di una forma processuale che consente, in caso di condanna, di usufruire di uno sconto di pena pari a un terzo del totale. In questo caso, il processo si celebra di fronte al giudice per le udienze preliminari, “allo stato dell’arte”, ossia sulla base degli atti, senza chiamare a deporre testimoni o consulenti, salvo apposite eccezioni che debbono essere richieste dalle parti e ammesse dal giudice.