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Auto usate "ringiovanite": maxi indagine per truffa

In un caso spariti 300mila chilometri, in 13 sotto accusa

Auto usate "ringiovanite": maxi indagine per truffa

Una maxi indagine della Polizia Stradale di Treviso ha portato alla luce un vasto sistema di manomissioni di contachilometri su auto usate destinate alla rivendita. Tredici persone sono state denunciate per truffa e falso, accusate di aver alterato i dati di oltre venti veicoli, ricavando un profitto illecito di circa 80mila euro.

L’inchiesta, durata diversi mesi, è partita da alcune anomalie riscontrate durante un controllo amministrativo in un’agenzia di pratiche auto del capoluogo. Dalla documentazione acquisita è emerso il nome di un cittadino dominicano, già noto per precedenti nel settore automobilistico, risultato poi al centro di un articolato sistema di frode.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe agito in collaborazione con titolari di autorivendite di Treviso e dei comuni limitrofi, insieme a un informatico incaricato di modificare i dati dei tachimetri. Le auto venivano selezionate sul mercato dell’usato tra quelle con chilometraggi elevati o difetti meccanici facilmente occultabili. Dopo la “manutenzione” estetica e tecnica, venivano scalati i chilometri per farle apparire in ottime condizioni.

Una volta “ringiovaniti” i veicoli, i responsabili li facevano sottoporre a revisioni anticipate presso officine ignare, così da aggiornare sui portali ufficiali e sui libretti di circolazione i nuovi dati falsificati. Le auto venivano quindi messe in vendita online, intestate formalmente ai complici, per dare maggiore credibilità all’operazione.

Le vittime, 26 acquirenti in tutto, sono state successivamente contattate dagli agenti e informate della truffa, oltre che dei rischi connessi alla circolazione con veicoli non conformi. In totale, secondo gli accertamenti, sono stati ribassati oltre 2,5 milioni di chilometri, con una media di 96mila per vettura.

Tra i casi più clamorosi, quello di un’Audi A6 “ringiovanita” di quasi 300mila chilometri, passata da 409.900 a soli 127.541 chilometri registrati. L’indagine della Polizia Stradale ha permesso di bloccare l’attività del gruppo e segnalare i veicoli coinvolti, restituendo agli acquirenti la possibilità di agire per il risarcimento del danno subito.

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