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CRONACA

Gli USA cacciano chi deride Charlie Kirk

Revocati i visti a sei cittadini. Altri provvedimenti in arrivo

Gli Stati Uniti hanno espulso sei cittadini stranieri che avevano deriso pubblicamente l’omicidio di Charlie Kirk, attivista ultraconservatore ucciso lo scorso 10 settembre. L’amministrazione Trump ha revocato i visti di persone provenienti da Argentina, Brasile, Germania, Messico, Paraguay e Sudafrica, dopo aver accertato che avevano pubblicato video e commenti offensivi sui social. La decisione, formalizzata ieri dal Dipartimento di Stato, rientra nella nuova linea dura di Washington contro chi “offende o istiga alla violenza contro cittadini americani”.

“Gli Stati Uniti non hanno obblighi”

«Gli Stati Uniti non hanno alcun obbligo di ospitare stranieri che augurano la morte agli americani», ha dichiarato il Dipartimento di Stato in un comunicato diffuso su X.
Tra i post finiti sotto esame, uno scritto in spagnolo dal cittadino argentino accusava Kirk di «diffondere una retorica razzista, xenofoba e misogina». Un altro, pubblicato in tedesco, diceva: «Quando i fascisti muoiono, i democratici non si lamentano».
Le autorità americane hanno annunciato che sono in corso ulteriori verifiche su altri titolari di visto, sospettati di aver celebrato l’assassinio di Kirk durante un evento universitario nello Utah.

Repressione e controlli sui social

Dallo scorso gennaio, l’amministrazione Trump ha avviato una stretta sull’immigrazione e sui social network. Migliaia di visti per studenti stranieri sono stati revocati, e i controlli sui profili online sono diventati più severi. L’obiettivo, secondo la Casa Bianca, è “identificare individui che diffondono odio o sostegno alla violenza politica”.

L’onorificenza postuma

Mentre prosegue la polemica, Donald Trump ha conferito a Charlie Kirk la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile americana. Durante una cerimonia alla Casa Bianca, il presidente ha consegnato la medaglia alla vedova di Kirk, Erika, in lacrime, paragonando il 31enne a Socrate, San Pietro, Abraham Lincoln e Martin Luther King.
«Charlie avrebbe compiuto oggi 32 anni», ha detto Erika, ringraziando il presidente «per avergli fatto il regalo di compleanno più bello».

L’eredità di un simbolo conservatore

Erika Kirk ha ricordato il marito come «un uomo che amava l’America e non aveva paura di dire la verità». Kirk, noto per i suoi canali su TikTok, Instagram e YouTube, aveva costruito un seguito di milioni di persone, diventando una delle voci più influenti del conservatorismo giovanile. «Se non fosse stato assassinato, si sarebbe candidato alla presidenza», ha detto la moglie.

Trump, nel suo discorso, ha promesso di raddoppiare la repressione contro i gruppi di estrema sinistra, dichiarando che “dopo l’assassinio di Charlie, il Paese non deve più tollerare la violenza e l’estremismo della sinistra radicale”.
«Abbiamo chiuso con le folle inferocite», ha concluso il presidente, «e non permetteremo che le nostre città tornino insicure».

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