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L'EVENTO

Venezia spiegata in dieci battaglie

Martedì sera il noto autore ha presentato l'ultimo libro

Venezia spiegata in dieci battaglie

Sfasciate, bombardate, sguinzagliate. Storie di dame, mercanti e cavalieri, no, anzi, veneziani, navi e velieri. Non l’inizio di una fiaba ma piuttosto di una storia, e precisamente di quella veneziana in dieci battaglie. E’ questo il titolo del nuovo libro di Alessandro Marzo Marzo Magno, presentato in anteprima nazionale martedì sera a Palazzo Roncale e in uscita in tutte le librerie italiane domani mattina.

Organizzato da Rotary Club Rovigo e Lions Club Rovigo, con la collaborazione dell’Accademia dei Concordi, l’evento ha portato il noto giornalista, storico e scrittore, con già molte pubblicazioni alle spalle, a intrattenere presenti con i contenuti della sua ultima fatica, intervallata dalla moderazione del docente di filosofia del liceo Paleocapa, dal record social per i contenuti divulgativi che posta nelle piattaforme, Ermanno Ferretti.

Dopo i saluti introduttivi di Roberto Turrini, presidente del Rotary, l’introduzione di Isabella Sgarbi, presidente del Lions e il benvenuto di Pierluigi Bagatin, presidente dei Concordi, via agli aneddoti racchiusi nella storia della Serenissima attraverso un approccio nuovo e avventuroso. Dalle battaglie fondamentali per la costituzione dello stato da mar della Repubblica, fino anche a quelle sapientemente inventate appositamente per gloriarsi di un passato di conquistatori, vere e proprie fake-news governative ante-litteram, il saggio è un viaggio – navale – a bordo dei secoli di storia che hanno contrassegnato l’espansione di Venezia.

“Il libro parla di dieci battaglie navali dal Medioevo, da quella inventata nel 1177, fino poi alle imprese di Angelo Emo attorno al 1785” ha esordito Magno, aggiungendo: “Il vero motivo per cui ho scritto questo volume è perché mi sono stufato di sentire parlare sempre e solo della battaglia di Lepanto. Non è stata né l'unica vittoria veneziana e nemmeno quella più clamorosa, perché in realtà ai Dardanelli nel 1656 i veneziani riuscirono a distruggere la flotta ottomana in sostanza da soli perché c'erano solo sette galee maltesi in appoggio”. In poche parole, anche per i non addetti ai lavori, ha concluso: “E’ utile rendersi conto che Venezia aveva una dimensione liquida, non solo terrestre e poi, in fin dei conti, sono storie di avventure affascinanti”. E anche il nostro Polesine è protagonista di un capitolo, quello inerente la famosa battaglia di Polesella del 1509: in un panorama di vittorie, anche inutili a volte, fu l’esempio più unico che raro di sconfitta dei veneziani per mano dell’artiglieria da terra del duca di Ferrara Alfonso I d’Este. Una narrazione che fece male alla Serenissima ma poi forse non così tanto ai polesani.

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