VOCE
Ecoambiente
16.10.2025 - 08:00
I lavori di costruzione dell’impianto per la produzione di biometano a Sarzano che stanno procedendo a ritmo serrato e l’approvazione del budget 2025, fondamentale per l’operatività di Ecoambiente. Sono questi i due punti cruciali sui quali il Consiglio di bacino sta esercitando il proprio ruolo di ente che sovrintende, controlla e detta gli indirizzi di gestione del ciclo integrato dei rifiuti. A spiegarlo è il presidente Tiziano Menon, chiamato in causa a seguito dei forti contrasti che si sono consumati nelle ultime ore all’interno del consiglio di amministrazione della società tra il presidente di Ecoambiente Pier Paolo Frigato e, dall’altra parte, l’amministratore delegato Alberto Patergnani con la vicepresidente Patrizia Cassetta. D’altra parte, il Consiglio di bacino guidato da Menon, oltre ad essere stato citato più volte nella lettera di fuoco che Frigato ha inviato domenica scorsa a tutti i sindaci soci, nella quale formula precise accuse contro Paterngani e Cassetta, è stato a propria volta destinatario della lettera, proprio come i primi cittadini polesani. Lettera alla quale ha fatto seguito la replica di Patergnani e Cassetta nella quale, tra le altre cose, si dichiara in modo neanche troppo velato che le parole del presidente avranno conseguenze di tipo giudiziario.
Tuttavia Menon, pur rimanendo neutrale rispetto alla diatriba tra Frigato e Patergnani, un paio di questioni legate alle ultime vicende di Ecoambiente le chiarisce. “E’ evidente - esordisce - che ci sono dei contrasti nel consiglio di amministrazione rispetto ai quali non mi esprimo. Quello che posso dire, invece, è che come Consiglio di bacino abbiamo sollecitato affinché fossero avviati i lavori di realizzazione dell’impianto a biometano. Lavori che infatti sono partiti, ce lo hanno confermato e li abbiamo anche verificati. Questa è la principale partita che l’ente sta seguendo in questa fase”. Dunque la realizzazione del biodigestore è decollata: “Ci interessava che partissero i lavori - rimarca Menon - e, appunto, sono partiti”. E se proprio sull’avvio del maxi investimento da oltre 20 milioni di euro, finanziati per la quasi totalità con 20 milioni di fondi Pnrr, Frigato ai sindaci ha riferito che ci sia stato un netto ritardo a causa della necessità di una parte del cda e del rup di Ecoambiente, ossia Eugenio Boschini, che nel frattempo è stato selezionato anche come direttore dell’azienda, di rivedere tutta la documentazione dell’impianto, Menon è prudente e frena: “Qualche ritardo c’è stato - dice - ma la necessità del rup è comprensibile, visto che si tratta di un’opera imponente. Per quanto ci riguarda, come Consiglio di bacino monitoriamo lo stato di avanzamento dei lavori in modo constante visto che la scadenza del finanziamento Pnrr per ora resta il 30 giugno 2026”.
L’altro nodo cruciale sul quale punta l’attenzione Menon è l’approvazione del budget 2025 di Ecoambiente. “L’abbiamo sollecitata - chiarisce - e in questi giorni invieremo anche un sollecito scritto affinché si fissi una data di convocazione dell’assemblea di controllo analogo. Il budget è fondamentale per il buon andamento dell’attività dell’azienda. E’ impensabile fare investimenti senza budget, per questo cerchiamo per quanto possibile di arrivare all’obiettivo in tempi brevi, entro ottobre o al massimo nei primi giorni di novembre. L’importanza del budget è stata ribadita anche durante l’ultimo incontro tra il Consiglio di bacino e il cda di Ecoambiente alla presenza anche di Boschini e ci è stata data la garanzia del massimo impegno, perché è loro interesse approvarlo, visto anche che come Consiglio di bacino lo abbiamo deliberato ormai da mesi”. In conclusione, Menon, definendosi fiducioso che al più presto si arrivi al voto, ribadisce che “non si può più rimandare” visto che “anche il budget 2024 non è stato deliberato ma questo è successo prima della mia presidenza”.
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