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Furto e super prelievo: 19enne nei guai

Blitz dei carabinieri

Furto e super prelievo: 19enne nei guai

I Carabinieri di Polesella hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Rovigo un 19enne originario di Parma, domiciliato a Frassinelle Polesine, ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, di ricettazione e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti.

"Dopo aver ricevuto una denuncia di furto su autovettura, avvenuto a Polesella - spiega infatti la nota stampa - dalla quale venivano asportate due carte di pagamento, presentata da un uomo presso la caserma di Polesella, i militari avevano immediatamente avviato le attività investigative, acquisendo tutte le informazioni utili a ricostruire l’accaduto. L’autore del reato infatti, dopo la commissione del furto, si era recato presso uno sportello bancomat dal quale, con le tessere asportate poco prima, aveva prelevato, a più riprese, una ingente somma di denaro. I Carabinieri pertanto acquisivano i filmati di videosorveglianza dell’istituto di credito dai quali si estrapolavano le immagini dell’uomo, immortalato proprio mentre ritirava il denaro. Successivamente, al fine di identificare il reo, si effettuava una ricerca per tratti somatici, tramite gli strumenti investigativi informatici posti a disposizione degli appartenenti delle forze di polizia, individuando il presunto autore".

"Sulla scorta dell’attività di indagine effettuata, la Procura della Repubblica di Rovigo emetteva un decreto di perquisizione domiciliare, con contestuale sequestro, al fine di rinvenire la refurtiva asportata o gli strumenti utilizzati per compiere i reati, o qualsiasi cosa pertinente alla commissione degli stessi".

"I Carabinieri della Stazione di Polesella, coadiuvati dai colleghi di Crespino e Canaro, nonché dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Rovigo, procedevano a dare esecuzione al predetto provvedimento dell’Autorità Giudiziaria effettuando la perquisizione dell’abitazione nella quale il 19enne era domiciliato. All’interno della stessa, nella disponibilità dell’indagato, venivano rinvenuti i medesimi abiti utilizzati per commettere il reato, ritratti nelle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza dell’istituto di credito, che pertanto, trattandosi di cose pertinenti al reato, venivano sequestrati dagli operanti. La perquisizione ed il sequestro eseguito dai militari venivano convalidati dalla Procura della Repubblica di Rovigo".

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