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Instagram, arriva filtro sui contenuti

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Instagram, arriva filtro sui contenuti

Meta ha annunciato un importante aggiornamento per Instagram pensato per proteggere gli utenti minorenni. La piattaforma introdurrà un sistema che limiterà la visione di contenuti in base allo standard PG-13, già utilizzato nel mondo cinematografico per indicare film adatti ai ragazzi dai 13 anni in su. In pratica, post, reel e storie che contengono elementi ritenuti troppo forti o inappropriati non saranno mostrati ai più giovani.

La classificazione PG-13, nata nel 1984 per segnalare ai genitori la presenza di scene con linguaggio volgare, violenza, nudità o consumo di droghe, diventa ora un riferimento anche per i social. Instagram applicherà la stessa logica, rendendo visibili solo i contenuti considerati adatti a un pubblico adolescente, anche senza supervisione adulta.

La novità riguarda soprattutto gli “Account per Teenager”, creati nel 2024 e riservati ai ragazzi tra i 13 e 17 anni. Questi profili saranno automaticamente impostati sul filtro PG-13 e non potranno disattivarlo senza l’autorizzazione dei genitori. Il sistema oscurerà in modo automatico immagini, video e post sponsorizzati che contengono linguaggio aggressivo, comportamenti pericolosi, riferimenti a droghe, alcol, tabacco o diete estreme. Le restrizioni già esistenti contro i contenuti sessualmente espliciti verranno così rafforzate.

Meta spiega che la nuova impostazione sarà rilasciata inizialmente in Australia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti, per poi arrivare in Europa e nel resto del mondo nel corso del prossimo anno. L’azienda sostiene che l’obiettivo è creare ambienti digitali più sicuri per gli adolescenti, rispondendo alle crescenti pressioni delle associazioni che accusano i social di anteporre il profitto alla tutela dei minori.

L’aggiornamento coinvolge anche l’intelligenza artificiale, che adatterà le proprie risposte in base all’età dell’utente. Sarà inoltre disponibile una modalità “contenuti limitati”, con cui i genitori potranno attivare controlli più rigidi, impedendo ad esempio la lettura dei commenti o l’interazione diretta con l’IA.

Secondo Capucine Tuffier, responsabile degli affari pubblici di Meta, l’allineamento agli standard del cinema è parte di una strategia più ampia per rendere l’esperienza online dei giovani meno rischiosa. L’azienda continuerà inoltre a utilizzare sistemi di previsione dell’età per individuare chi si finge adulto, anche quando dichiara un’età diversa da quella reale.

Altri colossi del web, come YouTube, stanno seguendo la stessa direzione. La piattaforma video ha già introdotto tecnologie di intelligenza artificiale in grado di stimare l’età degli utenti basandosi sui contenuti visualizzati e sull’attività degli account, chiedendo poi conferme tramite documenti o selfie.

Intanto diversi Paesi stanno discutendo proposte per introdurre un’età minima di accesso ai social network. In Australia si valuta un divieto per gli under 16, mentre in Danimarca si punta a vietarne l’uso sotto i 15 anni, salvo consenso dei genitori. Anche la Grecia e la Germania sostengono l’idea di una soglia comune europea fissata a 16 anni.

In Italia il tema è al centro di un disegno di legge bipartisan all’esame del Senato, che prevede l’accesso ai social solo dai 15 anni in su. I fornitori dovranno verificare l’età degli utenti attraverso un sistema digitale nazionale, previsto entro il 2026. Secondo la senatrice Lavinia Mennuni, la norma è urgente per proteggere i giovani dall’esposizione a contenuti inadatti e dai rischi connessi alla rete.

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