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“Ora basta, lavoriamo per la città”

Il sindaco: “Avremmo vinto comunque”. Ma Permunian non molla: “Valutiamo l’appello”

“Ora basta, lavoriamo per la città”

I “voti a Thor” hanno fatto il giro d’Italia, trasformando una questione tecnica affrontata dal Tar del Veneto in un caso mediatico dai toni a volte grotteschi. E di fronte al clamore mediatico suscitato dalla notizia, il sindaco Mario Mantovan, ieri, ha scelto di intervenire pubblicamente con un lungo post in cui parla di “polverone mediatico”.

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Quindi spiega: “Abbiamo vinto con sette voti di margine e le schede contestate erano solo tre, sotto la vigilanza di presidenti, scrutatori e rappresentanti di lista. Il Tar ha confermato che, anche se fossero state annullate, avremmo comunque vinto con quattro voti di scarto. E’ vergognoso mettere in dubbio una sentenza di un tribunale della Repubblica”.

“Un’informazione corretta - ha aggiunto il primo cittadino - è alla base della fiducia dei cittadini. Mi auguro che questa vicenda si chiuda qui e che la minoranza scelga finalmente di lavorare in modo costruttivo e leale per il bene della città”.

Dall’altra parte, Stefano Permunian, candidato sconfitto alle elezioni di maggio e autore del ricorso, ha risposto anch’egli sui social, accusando chi parla di “quattro schede contestate” di semplificare troppo la vicenda. “Abbiamo fatto ricorso non per quattro schede, ma per 22 - ha scritto - il Tar ne ha riconosciute solo quattro, lasciando comunque uno scarto di soli tre voti. Stiamo valutando se presentare appello al Consiglio di Stato”. Per Permunian i voti attribuiti a “Thor” e “Mario vigile” “restano potenziali segni di riconoscimento, vietati dalla legge”. Una posizione, però, che non è quella del Tar, che nelle motivazioni della sentenza ha scritto il contrario.

Per Permunian la vicenda “sta trasformando Porto Viro nello zimbello d’Italia”. Insomma, il “caso Thor” continua così a far parlare di sé, ma il messaggio di Mantovan è chiaro: “Basta battute e divisioni, è ora di tornare a lavorare per la città”.

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