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POMEZIA

Attentato alle auto di Ranucci

"Poteva uccidere"

Attentato alle auto di Ranucci

Nella notte a Campo Ascolano, vicino Pomezia, due potenti esplosioni hanno distrutto le automobili del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, e di sua figlia. I veicoli, parcheggiati davanti all’abitazione del giornalista, sono stati completamente avvolti dalle fiamme. Secondo quanto riportato da Report sui propri canali, un ordigno sarebbe stato collocato sotto una delle vetture e la forza della deflagrazione avrebbe potuto causare vittime. Nell’esplosione è rimasta danneggiata anche un’abitazione vicina. Ranucci, ancora scosso, ha raccontato che la figlia si trovava sul posto pochi minuti prima dell’accaduto. “Sto andando a sporgere denuncia – ha dichiarato all’ANSA –. Sembra si tratti di un ordigno rudimentale, ma occorre capire il tipo di esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo, non è semplice individuare da dove arrivi questo gesto.”

Le indagini sono ora nelle mani della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Il pubblico ministero Carlo Villani, coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò, procede per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso, in attesa delle prime relazioni delle forze dell’ordine. Sul luogo sono intervenuti carabinieri, Digos, vigili del fuoco e polizia scientifica. La trasmissione Report ha confermato che la deflagrazione è stata di tale potenza da poter uccidere chiunque si fosse trovato nelle vicinanze. Da Palazzo Chigi è arrivata la reazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha espresso piena solidarietà a Ranucci e una ferma condanna per l’attentato, ribadendo che la libertà e l’indipendenza dell’informazione rappresentano pilastri irrinunciabili della democrazia.

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