VOCE
DA ROMA
17.10.2025 - 10:57
Durante la celebrazione per gli ottant’anni della FAO, Papa Leone XIV ha pronunciato un discorso intenso e severo contro l’uso della fame come strumento di guerra, definendolo un crimine che colpisce la dignità umana. Davanti ai rappresentanti di numerosi Paesi riuniti nella sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura a Roma, il Pontefice ha denunciato una strategia crudele e inaccettabile, ricordando che il diritto internazionale vieta qualsiasi attacco ai civili e ai beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni. Ha esortato la comunità internazionale a porre fine a questo scandalo e a ritrovare la volontà di agire concretamente.
Il Papa ha poi espresso la convinzione che sconfiggere la fame significhi gettare le basi per la pace e per il bene comune, sottolineando come la lotta alla malnutrizione non riguardi solo i governi o le istituzioni, ma ogni individuo. Ha invitato tutti, dalle agenzie internazionali alla società civile, a sentirsi responsabili e a riconoscere nell’affamato un fratello da aiutare. Secondo Leone XIV, la fame rappresenta una negazione della dignità umana e deve essere affrontata mobilitando ogni risorsa in uno spirito di solidarietà, con l’obiettivo di garantire a tutti un’alimentazione adeguata e di qualità.
Nel suo intervento, il Pontefice ha espresso profonda tristezza per il fatto che, nonostante i progressi scientifici e tecnologici, centinaia di milioni di persone continuino a non avere cibo a sufficienza. Ha definito la malnutrizione infantile il segno di un’economia senz’anima e di un sistema di distribuzione delle risorse ingiusto. Permettere che milioni di persone soffrano la fame in un’epoca di abbondanza è un fallimento collettivo e un’aberrazione etica.
Leone XIV ha anche criticato la retorica politica e i facili slogan che non portano a risultati concreti. Ha esortato i leader mondiali a superare divisioni e polemiche sterili per concentrare gli sforzi su politiche coordinate ed efficaci che garantiscano sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile. Ha poi denunciato i paradossi oltraggiosi di un mondo in cui da un lato si sprecano tonnellate di cibo e dall’altro si muore di fame, chiedendo come sia possibile accettare simili disuguaglianze.
Nel suo messaggio ha ricordato che le guerre distruggono non solo le città ma anche i campi e che troppi bambini muoiono cercando qualcosa da mangiare. Di fronte a questo panorama desolante, ha invitato a non restare spettatori passivi della violenza e della sofferenza, ma a diventare costruttori di pace e solidarietà.
Il Papa ha inoltre messo in risalto il ruolo fondamentale delle donne nella lotta contro la fame, descrivendole come custodi silenziose della sopravvivenza e architette della speranza. Ha poi ribadito l’importanza del multilateralismo come unica via per rispondere alle sfide globali, avvertendo contro il rischio delle derive autocratiche e chiedendo una cooperazione internazionale più equa e rispettosa delle culture locali.
Nel richiamare la responsabilità comune di fronte al dolore dei popoli affamati, Leone XIV ha elencato i Paesi dove la povertà e i conflitti continuano a mietere vittime – dall’Ucraina a Gaza, dallo Yemen al Sud Sudan – sottolineando che non si può restare indifferenti. La fame non può essere considerata una fatalità o una colonna sonora abituale del nostro tempo, ma un’offesa all’umanità intera.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto alla cerimonia per l’inaugurazione del nuovo Museo e Rete per l’Alimentazione e l’Agricoltura (MuNe), ha richiamato l’attenzione sul paradosso di un mondo in cui crescono conoscenze e tecnologie, ma anche carestie e disuguaglianze. Ha definito inaccettabile il regresso del multilateralismo, unico strumento capace di offrire risposte efficaci alla crisi alimentare globale, e ha ribadito il valore delle istituzioni internazionali impegnate contro la fame come patrimonio comune dell’umanità.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riaffermato l’impegno dell’Italia a favore della sicurezza alimentare, sottolineando l’importanza del Piano Mattei per rafforzare la sovranità alimentare africana attraverso partenariati paritari tra pubblico e privato. Anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha rinnovato, in un messaggio di auguri, il sostegno dell’Unione Europea alla FAO, ricordando che il cibo deve essere un diritto e non un privilegio.
La giornata si è conclusa con l’inaugurazione del MuNe, nuovo spazio museale all’interno della sede della FAO, che racconta ottant’anni di impegno per sradicare la fame nel mondo. Il museo propone un percorso interattivo e immersivo sul rapporto tra agricoltura, alimentazione e umanità, unendo tradizione e innovazione. Attraverso collezioni storiche, opere d’arte e tecnologie multimediali, il MuNe invita i visitatori a riflettere sul valore del cibo come espressione di cultura, identità e cooperazione tra i popoli.
La FAO, fondata nel 1945 e con sede a Roma, continua così la sua missione di promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo agricolo sostenibile, con l’obiettivo di garantire che nessuno, in nessuna parte del mondo, debba più soffrire la fame.
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