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La Corte UE equipara gli animali ai bagagli

Il caso di Mona divide l’opinione pubblica

La Corte UE equipara gli animali ai bagagli

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che, in caso di smarrimento durante un volo, un animale domestico deve essere considerato alla stregua di un bagaglio. La decisione nasce dalla vicenda di Mona, una cagnolina argentina scomparsa nel 2019 all’aeroporto di Buenos Aires prima di imbarcarsi su un volo Iberia diretto a Barcellona insieme alla sua proprietaria, Grisel Ortiz. Quest’ultima aveva richiesto un risarcimento di 5.000 euro per il danno morale subito, ma dopo cinque anni la Corte ha dato ragione alla compagnia aerea.

Il 22 ottobre 2019 Ortiz si era presentata all’aeroporto di Ezeiza con tre cani, destinazione Barcellona. Poiché Mona pesava più di otto chili, doveva viaggiare in stiva. Durante il carico, l’animale riuscì a fuggire e corse sulla pista inseguita da alcuni mezzi di servizio, per poi sparire senza lasciare tracce. La proprietaria tentò in ogni modo di ritrovarla, aprendo una pagina Facebook e offrendo una ricompensa, ma ogni sforzo risultò vano. Ortiz decise di portare la compagnia aerea in tribunale chiedendo un risarcimento per la perdita della sua compagna di vita. Iberia riconobbe lo smarrimento ma si appellò alla Convenzione di Montreal, che stabilisce un limite di risarcimento di 1.627,63 euro per i bagagli non dichiarati con valore speciale. Secondo la compagnia, la cliente non aveva presentato la “dichiarazione speciale di interesse” che avrebbe consentito un indennizzo più elevato.

Il tribunale di Madrid, chiamato a decidere, si rivolse alla Corte di Giustizia Ue per chiarire se un animale da compagnia potesse essere escluso dalla definizione di “bagaglio”. La risposta è stata negativa: per i giudici, la Convenzione distingue soltanto tra passeggeri e bagagli, e poiché un animale non può essere considerato passeggero, rientra nella seconda categoria. La Corte ha sottolineato che la tutela del benessere animale, pur essendo un principio riconosciuto dall’Unione, non modifica la natura giuridica del trasporto aereo e non incide sulla responsabilità economica del vettore.

La decisione ha suscitato amarezza e polemiche. L’avvocato di Ortiz, Carlos Villacorta, ha espresso delusione, affermando che la sentenza non tiene conto del legame affettivo tra persone e animali e che la perdita di un compagno a quattro zampe può provocare danni morali e psicologici gravi. Il caso non è ancora concluso, poiché spetterà al tribunale spagnolo stabilire l’importo definitivo del risarcimento. Tuttavia, la pronuncia europea fissa un precedente destinato a pesare nelle future controversie: per la giustizia Ue, un animale trasportato in aereo equivale a un bagaglio, salvo dichiarazioni specifiche.

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