Cerca

CRONACA

La Lega guarda al “modello Zaia”

Candiani: “Diventare come Cdu/Csu è nella nostra storia, non come Vannacci”

La Lega guarda al “modello Zaia”

Nella Lega di Matteo Salvini cresce il dibattito sul cosiddetto “modello bavarese” ispirato alla coppia Cdu/Csu, rilanciato dal governatore del Veneto Luca Zaia. Un sistema in cui due partiti, pur mantenendo autonomia politica e identitaria, si alleano alle elezioni per presentarsi compatti.

A sostenerlo è anche il deputato Stefano Candiani, ex sottosegretario all’Interno e voce di riferimento lombarda: «Non è un tema nuovo, appartiene alla storia della Lega da trent’anni. Ma servono le giuste condizioni politiche», spiega. E aggiunge: «Non si può negare l’opportunità a chi questo modello vuole svilupparlo. Il Veneto può essere un buon esempio anche per altri».

Candiani sottolinea che il “modello Zaia” è meno divisivo di quello proposto da Roberto Vannacci, e affonda le radici nella storia del Carroccio. «In Veneto questo progetto può avere un seguito, ma ogni territorio deve essere pronto ad accoglierlo», dice.

Il deputato si complimenta poi con Zaia per la sua campagna elettorale: «Ha tirato fuori i denti e le unghie, come è giusto fare. Nessuno partecipa per arrivare secondo». E sulla mancata candidatura del governatore alla segreteria leghista commenta: «È stato coerente. Per i veneti, prima c’è il Veneto. Tutto il resto viene dopo».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400