VOCE
il caso
19.10.2025 - 09:49
Non si ferma lo scontro dentro al cda di Ecoambiente. Dopo la lettera inviata dal presidente Pierpaolo Frigato ai sindaci, e la replica di Alberto Patergnani e Patrizia Cassetta, amministratore delegato e consigliere del cda, ora arriva la lettera inviata a tutti i sindaci soci di Ecoambiente da parte degli stessi Patergnani e Cassetta. Una lettera in cui contestano “totalmente” contenuto e rilievi mossi da Frigato nella prima missiva. Una lettera in cui fanno riferimento a sedi giurisdizionali in cui il caso finirà e in cui si lamenta un grave danno di immagine per l’azienda che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti in Polesine.
Patergnani e Cassetta nella lettera inviata a sindaci e Consiglio di bacino, evidenziano che il presidente Frigato ha agito “senza alcuna consultazione preventiva con gli altri componenti del consiglio di amministrazione, e si assumerà la responsabilità delle sue affermazioni nelle sedi competenti”. Ribadiscono che la narrazione dei fatti di Frigato “in assenza di qualsivoglia riscontro fattuale o riferimenti a norme, regolamenti o procedure, risulta totalmente priva di fondamento, oltre che diffamatoria”.
Inoltre spiegano che “gran parte delle deliberazioni del cda insediato a luglio 2025 sono state approvate all'unanimità, con l'eccezione di alcuni punti riguardanti, principalmente, le indennità spettanti agli amministratori e la scelta del direttore tecnico”. I due componenti del cda sostengono che “i presunti ritardi a cui fa riferimento il presidente Frigato, non corrispondono alla realtà dei fatti, soprattutto con riferimento al budget previsionale 2025, che è in corso di verifica”. E ancora: “L’accusa formulata ai sottoscritti risulta surreale, partendo dal presupposto che lui stesso non si è preoccupato, in veste di componente del cda, di ottenere, da parte dei soci, l'approvazione del budget 2024 (che quindi non risulta agli atti) e nemmeno di quella relativa al budget 2025”. A proposito del piano industriale ai sindaci si precisa che “la società, ad oggi, presenta un piano industriale completamente superato, in gran parte disatteso, e che il precedente consiglio di amministrazione (di cui il presidente, Frigato faceva parte) non ha provveduto a revisionare. Riteniamo, inoltre, che male abbia fatto il Presidente Frigato a coinvolgere il Collegio sindacale in questa sterile ed improduttiva polemica”. Riguardo al cda dicono che se non ha funzionato con la necessaria armonia “la responsabilità deve essere attribuita ad un presidente che non ha ancora ben compreso quali siano gli effettivi poteri, all'interno di un consiglio di amministrazione, di un rappresentante legale senza alcuna delega gestionale”.
Sulla nomina di Eugenio Boschini quale direttore tecnico e sulle critiche di Frigato: “Le accuse del presidente Frigato appaiono infamanti, diffamatorie e di esse si assumerà la responsabilità, non sussistendo in alcun modo ‘anomalie’ o procedure ‘lesive degli obblighi di trasparenza e par condicio dovuti nelle procedure di selezione’. Evidenziamo, inoltre, che, alla data odierna, il Rpct dell’azienda ha concluso le proprie verifiche in piena autonomia, manifestando L'assenza di problemi di incompatibilità e inconferibilità in capo al neo direttore tecnico”. In pratica il responsabile anticorruzione e trasparenza ha ravvisato che in merito alla nomina del direttore tecnico “non si ravvisano problematiche sotto il profilo della trasparenza e concorrenza”.
Ecco che per Partesani e Cassetta “appare palese e gravissimo l'enorme danno d'immagine che il presidente Frigato ha creato all'azienda, e del quale dovrà rispondere nelle competenti sedi giurisdizionali. Desideriamo tornare, infine, sui ‘ritardi’ che il presidente Frigato pare voglia addebitare ai sottoscritti ed al direttore tecnico, nei prossimi giorni informeremo tutti i soci dei veri ritardi e delle problematiche che riguardano alcune opere pubbliche importanti che l'azienda è chiamata a realizzare, non certo attribuibili a persone che sono state chiamate a guidare Ecoambiente da poco più di tre mesi”.
Infine la disponibilità del cda ad incontrare i sindaci per discutere del futuro dell’azienda e del piano industriale.
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