VOCE
CRONACA
20.10.2025 - 21:00
Secondo un recente studio di Motus-E realizzato con il Gestore dei Servizi Energetici (Gse), i furgoni e gli autobus elettrici sono già oggi più convenienti dei loro equivalenti diesel, se si considera il costo totale di possesso (Tco), cioè la spesa complessiva tra acquisto, rifornimento e manutenzione.
Per i furgoni elettrici, il risparmio medio può arrivare al 21% dopo sei anni di utilizzo. Il prezzo d’acquisto resta più alto — circa il 59% in più rispetto a un diesel — ma il divario viene compensato da costi di manutenzione inferiori del 37%, rifornimenti più economici del 61% e spese accessorie ridotte del 48%. In pratica, l’investimento iniziale si ripaga rapidamente, e dal sesto anno in poi il veicolo elettrico diventa un vantaggio economico concreto.
Lo stesso vale per gli autobus elettrici, che su alcune tratte già oggi garantiscono una parità di costo con i modelli tradizionali. Dopo sei anni, le società di trasporto pubblico possono ottenere fino all’8% di risparmio annuo. Non a caso molte città italiane — come Milano, dove l’ATM prevede una flotta interamente elettrica entro il 2030 — stanno accelerando la conversione, con benefici ambientali e finanziari.
Diversa la situazione per i camion e i mezzi pesanti. Al momento, i costi di acquisto più elevati non sono ancora compensati dal minor consumo e dalla manutenzione ridotta. Tuttavia, secondo le proiezioni di Motus-E, entro il 2031 la convenienza potrebbe ribaltarsi grazie all’evoluzione tecnologica e alla riduzione dei prezzi delle batterie.
Perché ciò avvenga, è indispensabile una rete di ricarica dedicata al trasporto pesante, oggi ancora carente. «Per accelerare la transizione – spiega Fabio Pressi, presidente di Motus-E – servono misure come esenzioni dai pedaggi e incentivi fiscali per chi investe nella decarbonizzazione della logistica».
In sintesi, mentre il futuro dell’elettrico nel trasporto leggero è già una realtà economicamente vantaggiosa, per i mezzi pesanti resta ancora una sfida infrastrutturale e politica da vincere.
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