Cerca

Unioncamere

Primi in Italia per calo di imprese

Fra luglio e settembre perse 50 realtà, nessuna provincia ha una flessione percentuale più alta

Primi in Italia per calo di imprese

Un trimestre nettamente positivo per le imprese italiane, che fanno registrare una crescita diffusa. Ma non a Rovigo. Anzi, il Polesine non solo è una delle cinque province con il segno meno, ma è addirittura la provincia che fa registrare il calo percentuale maggiore delle proprie imprese di tutta la penisola.

Da luglio a settembre, infatti, sono state 197 le nuove iscrizioni e 247 le cessazioni, con un calo netto di 50 imprese in tre mesi, più di una ogni due giorni. In percentuale, significa una flessione del -0,21%. Peggio di Oristano, che con 23 aziende perse fa il -0,17%.

A livello nazionale, tra luglio e settembre, il Registro delle imprese delle Camere di Commercio, in base all'analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere, ha registrato un saldo positivo di 16.920 attività economiche, risultato della differenza fra 61.257 nuove iscrizioni e 44.337 cessazioni di attività esistenti. Al saldo corrisponde un tasso di crescita nazionale dello 0,29%, in aumento rispetto allo 0,26% registrato nello stesso periodo del 2024.

Il Veneto, con 4.585 nuove iscrizioni e 3.566 cessazioni, quindi con un saldo pari a 1.019 fa registrare un +0,22%. La crescita maggiore della regione è a Verona, con 272 imprese in più ed un +0,30%, seguita da Venezia 189 imprese in più che valgono il +0,25%. Poi, Padova e Vicenza appaiate allo +0,23%, e Belluno e Treviso al +0,22%.

Un calo che segue la tendenza già vista nel corso del 2024, perché in tutto il 2024 in Polesine c’erano state 1.162 iscrizioni di nuove imprese, in calo del -4,8% rispetto al 2023, mentre le cancellazioni erano state 1.512, in crescita del 20%, con una perdita secca di ben 350 realtà produttive in 12 mesi e un tasso di crescita negativo, quindi decrescita, e ben poco felice, pari al -1,39% che aveva proiettato la provincia di Rovigo al vertice nazionale per calo di imprese: prima per peggior tasso di crescita insieme a Oristano.

Diversa, però, e decisamente più rassicurante, è la situazione se si guarda solo alle imprese artigiane. In questo caso, infatti, Rovigo negli ultimi tre mesi ha visto sì chiudere 81 imprese artigiane, ma ne ha anche viste nascere 91 nuove, quindi il saldo è in attivo di 10 attività. Già questa è una notizia per il tessuto economico polesano, che nel corso del 2024 aveva fatto registrare un calo delle imprese artigiane del -4,3% . In percentuale, l’aumento registrato da luglio e settembre equivale al +0,18%, più alto del valore medio nazionale, 0,15%, e ancor più di quello regionale, al +0,12. Con una classifica quasi ribaltata: solo Venezia e Treviso, con il +0,26% e il +0,23%, fanno meglio, mentre Rovigo è appaiata a Verona sullo 0,18%, con Belluno che si ferma a +0,16%, Padova a +0,08% e Vicenza addirittura in terreno negativo con il -0,14%.

Per capire come sia possibile questa antinomia, può aiutare l’analisi di come sia maturata la crescita complessiva del numero delle imprese in Italia: “La dinamica complessiva - sottolinea Unioncamere - continua a riflettere una crescita trainata soprattutto dalle imprese costituite in tipologie societarie (che determinano l’86% della crescita) e da quelle operanti nei settori dei servizi (che, prese insieme, valgono l’80% dell’incremento del trimestre), mentre persistono le difficoltà tra le imprese costituite in forma individuale e tra quelle dei comparti storicamente più rilevanti come le attività manifatturiere, il commercio e l’agricoltura. Il motore della crescita rimane rappresentato dalle società di capitali, che in questo trimestre hanno generato la quasi totalità dell'incremento dello stock. Con 14.548 unità in più e un tasso di crescita dello 0,75% (in lieve miglioramento rispetto allo 0,72% del 2024), questa forma giuridica si conferma la scelta privilegiata dai neo-imprenditori. Le società di persone continuano invece la loro fase di declino, registrando un saldo negativo di -1.370 unità, con un tasso di crescita di -0,17%”.

Per una provincia come quella di Rovigo con imprese poco strutturate e per la maggior parte individuali, con le società prevalentemente società di persone, è più difficile trovare continuità.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400