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CRONACA

Tragedia a Rieti

Ultras assaltano il pullman dei tifosi del Pistoia Basket: morto l’autista

Tragedia a Rieti

È Raffaele Marianella, 65 anni, la vittima dell’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket avvenuto ieri sera lungo la superstrada Rieti–Terni. L’uomo, secondo autista del mezzo, era seduto accanto al collega al volante quando un mattone appuntito ha infranto il parabrezza e lo ha colpito al collo, recidendogli la trachea. È morto sul colpo.

La procura di Rieti ha aperto un’indagine per omicidio volontario. Gli investigatori si concentrano su una decina di tifosi della Sebastiani Rieti, scesi da tre auto per tendere l’agguato. Tra loro, secondo le prime informazioni, ci sarebbero elementi legati all’estrema destra, appartenenti al gruppo ultras della Curva Terminillo, già noti alle forze dell’ordine per episodi di violenza sportiva.

Il pullman, partito dal PalaSojourner dopo la partita di A2 vinta da Pistoia, era stato inizialmente scortato dalla polizia fino allo svincolo di Contigliano. Poco dopo, gli aggressori avrebbero seguito il mezzo e lanciato sassi e mattoni contro la parte anteriore, centrando Marianella. L’altro autista è rimasto miracolosamente illeso.

Gli agenti della Squadra Mobile e della Digos stanno interrogando i sospettati fermati in queste ore. Si tratta di giovani e adulti, tutti tifosi locali. I magistrati stanno valutando se l’assalto sia stato premeditato e coordinato da un gruppo organizzato.

Il cordoglio per la morte di Marianella è unanime. I tifosi del Pistoia Basket, tramite la pagina Baraonda Biancorossa, hanno scritto: «Siamo sconvolti. Le scene viste ieri sera ci hanno lasciato senza parole. Tutti i nostri pensieri vanno alla famiglia di Raffaele. È una morte terribilmente ingiusta».

Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso dolore e condanna: «Un atto di violenza folle e inaccettabile. Mi stringo alla famiglia della vittima e confido che i responsabili vengano assicurati rapidamente alla giustizia».

La Federbasket ha deciso che, fino al termine delle indagini, le partite in casa della Sebastiani Rieti si giocheranno a porte chiuse.

Una serata di sport si è così trasformata in una tragedia: la vita di un uomo spezzata dall’odio e dalla violenza di pochi, che hanno infangato l’immagine di un intero movimento sportivo.

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