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verso le regionali

“Dal centrodestra solo promesse”

“Sanità al collasso, Zls penalizzata, infrastrutture ferme. Basta lasciare il Polesine ai margini”

“Dal centrodestra solo promesse”

Angelo Zanellato, segretario polesano del Pd e candidato alle prossime regionali, all’attacco di Alberto Stefani, candidato alla presidenza del Veneto per il centrodestra, e del suo tour in Polesine di sabato scorso, definendolo. “Il più classico dei metodi da ‘vecchia politica”: tornare quando è ora di chiedere voti, salvo poi sparire come già fatto nel 2022, quando è stato eletto in Parlamento coi voti dei rodigini a cui, da allora, non ha dedicato nemmeno un secondo del suo tempo”. Zanellato continua attaccando il deputato leghista: “Mi chiedo con che faccia oggi venga a dirci che le cose non vanno, proponendo di risolvere i problemi che il suo stesso partito ha creato”.

Zanellato ricorda che il Veneto è governato da trent’anni dal centrodestra: “Quindici anni con Galan e quindici con Zaia, in questo periodo solo dal Polesine se ne sono andati 5.885 giovani tra i 15 e i 35 anni, mentre dal Veneto intero 5.448. Un’emorragia di energie e competenze che nasce dall’incapacità di chi governa da decenni di offrire prospettive concrete”.

Il segretario dem incalza: “Sul tema della Zona logistica semplificata, il governo Meloni e la Regione hanno cancellato fondi e imposto criteri di accesso impossibili per le imprese. Sul granchio blu, tante promesse e nessun aiuto. Sui mutui e gli sgravi fiscali, ancora zero risultati. Se oggi arrivano risorse, è solo grazie al Pnrr, che la Lega, non dimentichiamolo, ha osteggiato”.

E aggiunge: “In sanità la situazione è al collasso: ospedali chiusi, servizi inadeguati, tempi d’attesa interminabili. Oltre 5.000 polesani rinunciano a curarsi”. Le infrastrutture? “Ferme da anni: la Transpolesana, la Romea commerciale, l’asta fluviale restano solo promesse su carta”. Zanellato punta il dito anche contro l’atteggiamento della Regione verso il territorio: “Da trent’anni il centrodestra tratta il Polesine come una periferia utile solo come spazio per una discarica, escludendolo dalle scelte strategiche. I polesani che si sentono abbandonati da tempo dal Veneto devono far sentire la propria voce. Credo siano tanti quelli che vogliono riprendersi la dignità di abitare un territorio che non chiede elemosine, ma rispetto, visione e futuro”.

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