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"In ospedale mancano 260 infermieri"

Sempre più problematica la situazione della sanità

La fuga degli infermieri verso la sanità privata

Il nuovo ospedale pediatrico “Salus Pueri” di Padova, inaugurato a inizio ottobre e destinato a diventare pienamente operativo entro febbraio, rischia di aprire con un pesante deficit di personale. Secondo le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, mancherebbe almeno il 70% degli operatori sanitari necessari per garantire il funzionamento della struttura e dei reparti collegati dell’Azienda Ospedaliera.

L’allarme è stato lanciato nel corso di un’assemblea generale con infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari, convocata dai sindacati del comparto pubblico. I rappresentanti dei lavoratori hanno denunciato una carenza complessiva di circa 260 infermieri, che non sarebbe compensata dalle attuali graduatorie di concorso. Una situazione che, con l’apertura del nuovo polo pediatrico, rischierebbe di aggravarsi ulteriormente.

Durante l’incontro sono emerse testimonianze di disagio legate a turni massacranti, carichi di lavoro elevati e continui cambi di reparto. Le criticità maggiori si registrano nelle aree più delicate – come rianimazione, sale operatorie e chirurgia pediatrica – dove i sindacati temono che la nuova struttura possa trasformarsi in una “cattedrale nel deserto”, priva del personale necessario.

Le organizzazioni dei lavoratori hanno chiesto l’apertura di un tavolo permanente di confronto con la direzione dell’Azienda Ospedaliera. "Servono scelte coraggiose per rimettere al centro il benessere di chi lavora", ha dichiarato Achille Pagliaro (Cisl Fp). Alessandra Stivali (Fp Cgil) ha sottolineato come non si possano colmare i vuoti d’organico "spostando personale o sostituendo infermieri con Oss". Sulla stessa linea Luigi Spada (Uil Fpl), che ha invocato "condizioni di sicurezza e organizzazione adeguate", mentre per Luigi Ceoldo (Nursing Up) l’assistenza di qualità "si garantisce solo con un equilibrio tra risorse e carichi di lavoro".

A intervenire anche i medici. Giampiero Avruscio, presidente del dipartimento Anpo dei primari, ha ricordato che "la professione infermieristica è sempre meno attrattiva e il personale padovano è tra i meno pagati del Veneto". In chiusura, la coordinatrice della Rsu, Nicole Zamprogna, ha avvertito che, in assenza di risposte, saranno messe in campo "tutte le iniziative necessarie per difendere la dignità e la sicurezza dei lavoratori".

L’Azienda Ospedaliera ha replicato respingendo le accuse di scarsa collaborazione. Il direttore amministrativo Fabio Perina ha ribadito che il confronto con le parti sociali "è costante" e che nel solo mese di settembre "si sono svolti quattro incontri con i sindacati". Perina ha riconosciuto la carenza di personale come un "problema nazionale" ma ha assicurato che l’Azienda «sta adottando tutte le misure possibili per garantire servizi adeguati e migliorare il benessere organizzativo», annunciando un nuovo bando per assunzioni a tempo determinato in attesa delle graduatorie regionali.

"Il dialogo con le rappresentanze dei lavoratori proseguirà anche in futuro – ha concluso – per sostenere chi opera nei reparti e assicurare ai cittadini un’assistenza di qualità".

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