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“La prevenzione va cucita addosso”

Appello di Andos

“La prevenzione va cucita addosso”

“La prevenzione va cucita addosso e non ci può essere bellezza senza benessere”. Lalla Monesi, presidente del comitato Andos di Rovigo ha introdotto così l'incontro promosso dall'amministrazione comunale di Lusia, in collaborazione con Andos, la Caritas e la Pro loco, dal titolo “L’estetica oncologica, la strada verso il benessere”, che si è tenuto giovedì scorso nella sala civica del Comune, in occasione dell'Ottobre Rosa.

L'appello della presidente Lalla Monesi è stato rivolto alla prevenzione, che porta alla guarigione nel 95% dei casi di tumore al seno se viene diagnosticato nelle fasi iniziali. Purtroppo oggi, ha precisato, l'età di chi è colpito dalla malattia si è ridotta a sotto i 45 anni, mentre gli screening vengono attivati subito dopo, “per questo è importante promuovere la prevenzione sin dalla fase adolescenziale”.

Il dibattito ha toccato però un tema che solitamente non viene considerato, quello della cura di sé e della proprio benessere psicofisico anche durante le cure, attraverso l'estetica oncologica che tratta massaggi, trucco, utilizzo di cosmetici adatti e sicuri e tutte quelle attenzioni verso il proprio corpo di cui una donna ha bisogno per aumentare la propria autostima e forza interiore.

“Per questo amo definirla estetica sociale - ha spiegato Giada Codo, estetista oncologica e docente all'Enaip - Le donne in cura devono sapere che possono fare tutti i trattamenti, dalla pulizia del viso, alla manicure e pedicure, al massaggio, affidandosi a specialisti che utilizzano prodotti adatti alla patologia. Il nostro ruolo è ridare fiducia e sicurezza alla donna in un momento così difficile”.

Ha parlato invece di “educazione estetica” Alessandro Zanella, estetista, make-up artist, specializzato nella dermopigmentazione areolare, in grado di tatuare un capezzolo tridimensionale nelle donne che hanno subito una mastectomia. “Questo intervento consente di guadagnare sicurezza - ha affermato - equilibrio e femminilità. Noi operiamo dopo il nulla osta del medico e facciamo un consulto diretto con la paziente per rassicurarla da paure e aspettative”.

Infine Debora Ghirardello ha illustrato il progetto di cui è founder che si chiama “L’emozione muta la paura”, diffuso ormai a livello nazionale, che raccoglie trecce di capelli veri per creare parrucche per donne che perdono i capelli a causa della chemioterapia.

Durante la serata era presente anche il parroco don Enrico Schibuola che attraverso la Caritas ha donato 500 euro all’Andos come ringraziamento per l'importante lavoro di divulgazione della prevenzione e impegno concreto verso le donne che hanno bisogno di un sostegno economico e psicologico.

“E’ stato un incontro che ha offerto un punto di vista nuovo sulla malattia, ponendo al centro il benessere e il sostegno psicologico legato all’accettazione dei cambiamenti del corpo - ha affermato l'assessore ai servizi sociali Lorella Battistella - Molte donne non sanno che l’estetica oncologica può rappresentare un aiuto concreto nel percorso di cura. Diffondere questa consapevolezza è importante quanto promuovere la prevenzione”.

Al termine è stato offerto al pubblico e ai relatori un aperitivo salutare dalla Pro loco di Lusia.

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