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il caso

“Migranti? Non generalizzare”

“Ha ragione, occorre intervenire”, “Sono parole senza prove”, “situazione difficile da gestire”

“Migranti? Non generalizzare”

Le dichiarazioni del sindaco Valeria Cittadin sul centro di accoglienza ospitato nell’ex convento dei Cappuccini continuano a far discutere. Il sindaco, dopo l’ultimo episodio di violenza avvenuto in città, con l’accoltellamento avvenuto nella notte fra venerdì e sabato scorsi, ha collegato la presenza di migranti nella struttura a situazioni di degrado e criminalità, definendola un “vivaio di manovalanza per lo spaccio”. Parole nette, che hanno diviso l’opinione pubblica e riacceso il dibattito sulla sicurezza a Rovigo.

C’è chi comprende le valutazioni del sindaco e chi invece invita a riflettere con più calma, senza facili conclusioni. Gianfranco si schiera apertamente con Valeria Cittadin: “Penso che abbia ragione, anche perché ormai gli episodi di violenza si ripetono troppo spesso. Secondo me è ora di intervenire e sistemare la situazione”.

Più prudente Andrea, che non vede nel centro di accoglienza una causa diretta dei problemi: “Da quello che so, non risulta che il centro di accoglienza sia legato allo spaccio o ad attività illegali. Gli ospiti sono seguiti da una cooperativa, ci sono controlli. Non credo ci siano prove di ciò che si afferma”.

Per Giovanni, le parole del sindaco nascono da una situazione difficile da gestire, ma il tema è più complesso: “Sono dichiarazioni dettate da un’emergenza che la città non riesce a contenere. Rovigo non è preparata a gestire grandi numeri di persone in difficoltà, spesso con futuro e prospettive incerte. Anche loro sono vittime di una mancata pianificazione. Il problema è strutturale, non solo locale”. Più netta, invece, Anita, che invita a non generalizzare: “Per parlare occorrerebbe prima presentare prove certe dei fatti che si adducono. Io ritengo che questi centri, al contrario, non siano un punto di aggregazione per lo spaccio o per situazioni e contesti malavitosi, ma possano invece rappresentare luoghi di aggregazione importanti per il tessuto sociale e di crescita per le persone: punti di riferimento stabili e permanenti per chi vuole trovare in questi spazi occasioni e possibilità di riscatto e di lavoro”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    22 Ottobre 2025 - 08:29

    Chi parla di "non generalizzare" se li porti a casa sua!! sara' in £"buona compagnia"..non generalizzare?? morti,accoltellamenti,paura per il cittadino a d uscire...furti,etc.ec.e parlano di non generalizzare! solidali con la coraggiosa sindaca..che dice le cose come stanno..alla faccia dei perbenisti che hanno rirotto l'italia ad una discarica

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