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“Biometano? Per noi è un secco no”

Ferma opposizione al biogas da parte del capogruppo di opposizione Moreno Ferrari

“Biometano? Per noi è un secco no”

Ferma opposizione al biogas da parte di Moreno Ferrari.

“In qualità - scrive - di capogruppo consigliare d'opposizione ‘Libera scelta, lasciateci respirare’, nonché di presidente dell'associazione ambientale ‘Terre nostre Veneto’ sono fermamente contrario all'impianto a biogas che si vuole fare in località Campomarzo di Lendinara, così come sono fermamente contrario alla possibile industria chimica o stoccaggio di rifiuti nell'area dell'ex zuccherificio di Lendinara. Ritengo che questi impianti siano pericolosi per la salute dei cittadini lendinaresi e dei cittadini delle località confinanti al nostro territorio comunale. Considerato che l'ultima frontiera di sfruttamento è l'ambiente, con tutte le pensanti ricadute sulla salute umana, chiedo che l'amministrazione Viaro-Zeggio si esprima chiaramente e pubblicamente contro questi impianti”.

Tante le perplessità per il biometano, di cui si è parlato anche nel corso del tavolo ambientale convocato lunedì 19 ottobre. Della richiesta di un impianto a biometano che potrebbe sorgere sul territorio lendinarese a Campomarzo in via Vegri si era parlato nel corso dell’ultimo consiglio comunale, in occasione del quale il sindaco Francesca Zeggio aveva precisato che era ancora in valutazione da parte della regione Veneto e dei vigili del fuoco.

“Per produrre biometano si consumeranno, per i mezzi di trasporto, combustibili fossili. Come si può parlare di sostenibilità - hanno osservato alcuni cittadini - se per alimentare l’impianto serviranno migliaia di tonnellate di colture dedicate e centinaia di camion al giorno su strade di campagna? Perché questi impianti non vengono realizzati nei territori dove sono disponibili le materie prime utilizzate, come la glicerina?”. In attesa dei pareri tecnici definitivi, il progetto continua a dividere il territorio. “Molti amministratori locali - aveva concluso Davide Bernardinello, presidente della seconda commissione consiliare e del tavolo ambientale - chiedono maggiore chiarezza, temendo che l’impianto porti più problemi che benefici”.

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