VOCE
l'analisi
23.10.2025 - 08:00
“Dallo studio degli indicatori più significativi emerge un quadro di una città che fatica a migliorare le sue criticità di lungo corso, qualità dell’aria in primis, e che necessita di un’accelerazione importante nelle politiche ambientali e l’applicazione di azioni concrete su alcuni ambiti chiave, come la mobilità e la gestione del verde urbano”. Così Caterina Nale, presidente di Legambiente Rovigo, sottolinea la 77esima posizione di Rovigo, una in meno rispetto all’anno scorso, nella classifica Ecosistema urbano, la “fotografia ambientale” scattata annualmente da Legambiente.
“Altro aspetto da considerare - aggiunge Nale - è l’importanza di aggiornare e rivedere ogni anno i dati da parte dell’amministrazione comunale, in modo da poter avere un monitoraggio continuo dello stato di salute della nostra città. L’obiettivo di Legambiente Rovigo è raggiungere un dato di realtà e lavorare su quegli ambiti ancora critici attraverso una relazione trasparente. Si chiede all’amministrazione di ascoltare, interloquire e considerare stimoli e osservazioni costruttive. Attraverso un rapporto più sinergico e trasparente tra amministrazione e società civile, possiamo migliorare la nostra città e dare un futuro sostenibile ai cittadini”.
Ci sono, però, anche voci positive, in particolare il sesto posto nella classifica sulla differenziata: “La percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani - nota Nale - continua a migliorare con un 85% rispetto ad un 83,1 % del 2023, conferma dell’efficacia del nuovo sistema di raccolta e tariffazione”.
E di questo si rallegra il presidente del Consiglio di bacino dei rifiuti, Tiziano Menon: “Il sesto posto in Italia, nonché sul secondo gradino del podio se guardiamo solo al Veneto, è un traguardo straordinario - commenta - e rappresenta il riconoscimento del senso civico, della partecipazione e della responsabilità dei cittadini. Abbiamo dimostrato che una gestione condivisa, trasparente e orientata alla qualità può produrre risultati di eccellenza nazionale”.
Questo traguardo, si rimarca, “colloca Rovigo accanto a città simbolo dell’eccellenza ambientale come Trento, Treviso, Parma, Ferrara e Forlì, consolidando il modello polesano come riferimento nazionale per le politiche ambientali e l’economia circolare. Il risultato è il frutto, da un lato dell’impegno dei cittadini, dall’altro della strategia del Consiglio di Bacino Rovigo che ha sviluppato un sistema di raccolta porta a porta domiciliare esteso a tutto il territorio, realizzato grazie a un importante sforzo organizzativo in sinergia con il gestore Ecoambiente. Parallelamente, ha introdotto in modo graduale dal 2023 la tariffa puntuale, basata sulla misurazione effettiva dei conferimenti del rifiuto residuo. Il risultato del capoluogo è in linea con quanto sta registrando l’intero territorio polesano che ha ottenuto importanti e tangibili risultati: secondo il Rapporto rifiuti urbani 2024 di Arpav, la provincia di Rovigo ha registrato una riduzione del 21% del rifiuto residuo, segno concreto dell’efficacia del nuovo sistema”.
I consiglieri comunali del Pd, Diego Crivellari e Palmiro Franco Tosini, fanno notare: “Il 77esimo posto per Rovigo è naturalmente da leggersi anche guardando ai singoli dati e alle singole performance: non tutto è da buttare via o da bocciare, per fortuna. Ma è vero che nel complesso il rapporto ci consegna un quadro piuttosto sconfortante e bisognoso di interventi urgenti, cioè di politiche concrete in grado di incidere sulla qualità di vita dei cittadini. Il trasporto pubblico locale deve essere ripensato e rafforzato, guardando alle necessità delle diverse tipologie di utenza e alle problematiche delle frazioni, senza dimenticare ovviamente i nodi legati a scuola e università; l’inquinamento atmosferico da Pm10 merita una attenzione particolare e richiede di ricalibrare velocemente politiche ambientali e urbanistiche; le ‘stragi’ di alberi cui si è assistito in queste ultime settimane, e che hanno provocato lo sconcerto di molti cittadini, sembrano essere avvenute senza che a monte ci fosse una reale e preventiva pianificazione di alternative e soluzioni utili. Più in generale, il quadro complessivo pare evidenziare l’assenza di una visione strategica e, in definitiva, sull’idea di una città che si vorrebbe per molti versi a misura di persona. Dopo oltre un anno dalle ultime elezioni amministrative, è francamente arrivato il momento di provare ad affrontare questioni che non possono certamente dirsi secondarie per la nostra città e che hanno bisogno di idee e risorse adeguate. Il posizionamento di quest’anno rappresenta purtroppo per noi più di un semplice campanello d’allarme: adesso occorre agire e invertire la rotta”.
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