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Biogas, è ora di parlarne assieme

La Consulta di Saguedo, Campomarzo e Barbuglio chiama tutti a raccolta questa sera

Biogas, è ora di parlarne assieme

La città di Lendinara torna a confrontarsi, questa volta pubblicamente, sulla richiesta arrivata sul tavolo della Regione Veneto per la costruzione di un impianto a biomasse in via Vegri, a Campomarzo.

E lo farà con un'assemblea pubblica promossa dalla Consulta di Saguedo, Campomarzo e Barbuglio oggi, lunedì 27 ottobre, alle 20.45 nella Sala riunioni dell'ex asilo di Saguedo. Dopo i saluti di Martina Meneghini e Renzo Dainese, rispettivamente presidente e vice presidente della Consulta, interverranno il sindaco di Lendinara Francesca Zeggio, Davide Bernardinello, presidente del Tavolo ambientale di Lendinara, e Stefano Segantin, vice sindaco di Badia Polesine, insieme alle associazioni di categoria e ai cittadini.Sono tante infatti le perplessità per il biometano, di cui si è parlato anche nel corso del Tavolo Ambientale convocato lunedì 19 ottobre.

Della richiesta di un impianto a biometano che potrebbe sorgere sul territorio lendinarese a Campomarzo in via Vegri si era parlato comunque già nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, in occasione del quale il sindaco Francesca Zeggio aveva precisato che era ancora in valutazione da parte della Regione Veneto e dei Vigili del Fuoco. “Voglio esprimere il mio grazie delle associazioni che sono stati invitate al tavolo ambientale e a coloro che hanno partecipato come uditori. - ha detto il primo cittadino - E’ stato un incontro molto interessante che apre la possibilità di ragionare su più argomenti con la collaborazione di queste realtà. Sicuramente il tema è molto importante, confermiamo che la Regione Veneto non ha ancora avviato l'istruttoria per questo impianto e pertanto siamo all'inizio di un percorso che ci vedrà tutti attorno a un tavolo ragionare per il meglio del nostro territorio”.

“Dall’incontro tecnico sul progetto per la realizzazione di un impianto di biometano tra Lendinara e Badia Polesine emergono forti perplessità”. A dirlo è Davide Bernardinello, presidente della Seconda Commissione consiliare e presidente anche del Tavolo Ambientale. “Viabilità, rischio idraulico e impatto ambientale sono i principali nodi che mettono in discussione la sostenibilità dell’intervento. Le strade previste per il transito dei mezzi pesanti risultano troppo strette e con un sottofondo non adatto a sopportare il traffico di camion e autocisterne dal peso con portate fino a 63 tonnellate. A preoccupare è anche il ponte sul canale Ceresolo, in località Villafora, vincolato dalla Soprintendenza e con portata limitata a 7,5 tonnellate”. Ad allarmare sono anche le sostanze utilizzate per alimentare l’impianto, come la glicerina, insilati agricoli, liquami e letame di bovino, pollina, enormi quantità di biomasse per un totale di oltre 55 mila tonnellate all’anno.

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