Cerca

veneto

La truffa che spaventa i carrozzieri

Già varie segnalazioni in regione

La truffa che spaventa i carrozzieri

La fantasia dei truffatori continua a non conoscere limiti. Dopo i raggiri telefonici agli anziani, ora anche le attività economiche della Marca sono finite nel mirino. Nelle ultime settimane diversi carrozzieri trevigiani hanno segnalato un nuovo tentativo di frode messo in atto da un sedicente medico che, con una telefonata convincente, cerca di ottenere denaro per un presunto trasporto d’auto da Roma.

Il racconto di uno dei titolari di un’autofficina della zona spiega nel dettaglio come agiscono i truffatori. "Il 7 ottobre ho ricevuto una telefonata da un uomo che si è qualificato come medico del San Camillo", spiega. "Mi ha raccontato di aver subito un incidente a Roma, di avere l’auto gravemente danneggiata e di volerla far riparare da noi. Parlava di un danno superiore ai diecimila euro".

L’uomo, con tono pacato e linguaggio curato, sosteneva di aver già contattato un trasportatore disposto a portare il veicolo a Treviso, ma solo previo pagamento anticipato di 700 euro. Poco dopo, tramite un messaggio WhatsApp, inviava anche le coordinate bancarie per il bonifico, sostenendo di non poter effettuare lui stesso il pagamento “per motivi momentanei”.

Una dinamica apparentemente plausibile, ma che nasconde una trappola: una volta inviato il denaro, l’auto da riparare non arriva mai e i responsabili spariscono senza lasciare tracce. "Non è la prima volta che succede – continua il carrozziere – Un episodio analogo si era verificato circa sette-otto mesi fa". Anche in quell’occasione avevo parlato con un presunto trasportatore che mi sollecitava a saldare subito il costo del viaggio, dicendo di non poter tenere a lungo la macchina sul camion".

Secondo l’artigiano, i truffatori si muovono con rapidità e sicurezza: "Le telefonate sono brevi ma molto incalzanti, la voce è distinta e senza inflessioni dialettali. In pochi minuti ti mettono pressione per effettuare il pagamento, sfruttando la fiducia e il senso di urgenza".

Dopo l’ultimo episodio, la vittima ha informato la Polizia Postale, che sta raccogliendo segnalazioni simili provenienti da altre officine della provincia. L’invito, spiegano gli operatori del settore, è quello di prestare la massima attenzione a richieste di denaro anticipate e di verificare sempre con cura l’identità degli interlocutori.

"Credo sia importante – conclude il carrozziere – diffondere il più possibile lo schema di questa truffa, perché chiunque lavora nel campo dell’automotive può finire nel mirino. Non riguarda solo i carrozzieri, ma anche officine, concessionarie e rivenditori di ricambi. Solo informando si può evitare che altri cadano nella stessa trappola".

Un appello, quello degli artigiani trevigiani, che mira a prevenire nuovi casi e a contrastare un fenomeno sempre più diffuso, basato su telefonate studiate nei minimi dettagli e sulla fiducia di chi, ogni giorno, svolge il proprio lavoro in buona fede.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400