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27.10.2025 - 11:49
Si terrà domani pomeriggio, 28 ottobre, davanti al tribunale civile di Roma l’udienza per decidere se Vittorio Sgarbi, critico d’arte e presidente di Ferrara Arte, debba essere sottoposto ad amministrazione di sostegno. A presentare la richiesta è stata la figlia Evelina Sgarbi, convinta che il padre non sia più in grado di gestire autonomamente i propri interessi e il proprio patrimonio.
L’avvocato Lorenzo Iacobbi, legale di Evelina, ha reso nota la convocazione con una comunicazione che ha suscitato attenzione anche per la sua insolita pubblicità, considerando la delicatezza del tema. «Domani alle 15 – ha dichiarato – il tribunale valuterà se il professor Sgarbi sia ancora capace, in modo libero e consapevole, di gestire la sua persona e i suoi interessi o se debba essere affiancato da un amministratore di sostegno, figura terza rispetto al cerchio tragico che lo ha mal consigliato negli ultimi mesi».
La vicenda nasce dalle preoccupazioni per lo stato di salute di Sgarbi, che nell’ultimo anno è apparso provato e, come lui stesso ha raccontato, segnato da un periodo di depressione. Secondo quanto riferito da La Stampa, Evelina avrebbe anche presentato denuncia contro il Policlinico Gemelli di Roma, contestando una presunta irregolarità nella firma del documento che autorizza le persone informate sulle condizioni cliniche del padre, documento in cui lei non risulterebbe inclusa.
Il critico d’arte ha reagito con amarezza e indignazione, definendo l’iniziativa della figlia una scorciatoia e annunciando la volontà di sposare la storica compagna Sabrina Colle. Un mese fa Sgarbi era tornato a mostrarsi in pubblico, visibilmente dimagrito, mentre votava nelle Marche.
A prendere le distanze da Evelina è stata l’altra figlia, Alba, nata dalla relazione con la cantante lirica albanese Kozeta Hajdini, che ha definito le accuse della sorella «completamente fuori misura».
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