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Weekend tragico, tre morti in montagna

Un bilancio choccante

Si perdono nelle Alpi, salvati dal Soccorso Alpino

Una giornata segnata dal dolore quella di sabato nel Bellunese, dove tre uomini hanno perso la vita in altrettanti incidenti avvenuti nel giro di poche ore.

Il primo dramma si è consumato poco prima delle 14 a Livinallongo del Col di Lana, dove è morto Antonio Facchin, 42 anni, residente a Pederobba. L’uomo, boscaiolo di professione, stava lavorando a una rete di recinzione lungo un sentiero quando, per cause ancora da chiarire, è scivolato battendo violentemente la testa. In un primo momento era riuscito a rialzarsi e a raggiungere la sua auto, ma poco dopo ha accusato un malore: un’emorragia cerebrale che gli è stata fatale.
Sul posto sono intervenuti il Soccorso Alpino, il Suem 118 e i tecnici dello Spisal, che hanno classificato l’episodio come incidente sul lavoro. La dinamica sarà oggetto di ulteriori accertamenti. "Conoscevo Antonio — ha dichiarato il sindaco di Pederobba, Marco Turato — mi stringo al dolore della famiglia".

Nel pomeriggio, un altro incidente mortale si è verificato a Venas di Cadore, nei boschi di Valle di Cadore. A perdere la vita è stato Antonio Lena, 60 anni, figlio di Marino Lena, fondatore della società di comunicazione medico-scientifica Publi Creations, con sede nel Principato di Monaco. L’uomo stava facendo legna con il padre quando il trattorino su cui viaggiavano si è rovesciato. Il padre è stato sbalzato a monte, senza gravi conseguenze, mentre il figlio è rimasto schiacciato dal mezzo.Sul posto sono intervenuti l’equipaggio dell’elicottero Falco, il Soccorso Alpino di Pieve di Cadore, i vigili del fuoco e i carabinieri di Auronzo. Ogni tentativo di soccorso è stato inutile. La salma, dopo il nulla osta della magistratura, è stata portata al cimitero di Venas. "Una notizia terribile — ha commentato la sindaca di Valle di Cadore, Marianna Hofer — conoscevo bene la famiglia e porgo le mie condoglianze".

In serata, la terza tragedia a Limana, dove è stato ritrovato senza vita Bruno Poggi, 60 anni, di cui non si avevano più notizie da giovedì. Viveva da solo e le vicine, insospettite dall’assenza di movimenti, hanno chiesto a un conoscente di entrare in casa per controllare. Non trovandolo, sono stati allertati i vigili del fuoco, che hanno avviato le ricerche. Poco dopo, il corpo è stato individuato in un torrente, in una zona impervia raggiungibile solo con l’elicottero.
Le indagini sono ancora in corso per chiarire le cause della morte. "Conoscevo Bruno — ha detto il sindaco di Limana, Michele Talo — siamo profondamente colpiti da questa notizia. Siamo vicini ai familiari in questo momento di dolore".

Tre episodi distinti, avvenuti nel giro di poche ore, che hanno lasciato sotto shock la comunità bellunese, già segnata da altre tragedie recenti legate al lavoro e alla montagna.

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