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elezioni regionali 2025

Candidati a confronto con Coldiretti

Stefani, Manildo e Rizzo a tu per tu con gli agricoltori. Fra i temi acqua, energia e granchio blu

Candidati a confronto con Coldiretti

Dalla difesa dal consumo di suolo alla guerra al granchio blu, passando per acqua ed energia: un confronto aperto è andato in scena ieri al Pala Geox fra Alberto Stefani per il centrodestra, Giovanni Manildo per il centrosinistra e Marco Rizzo di Democrazia Sovrana Popolare, invitati dalla Coldiretti a confrontarsi sul terreno dell’agricoltura su una vera e propria piattaforma programmatica in dieci punti: filiere forti, veneto competitivo; agricoltura multifunzionale e cibo sano; mare e laguna per una pesca sostenibile; energia pulita, suolo protetto; territorio vivo e selvatici sotto controllo; acqua, risorsa da trattenere; burocrazia leggera, agricoltura efficiente; credito accessibile per imprese economicamente solide; giovani protagonisti del futuro rurale, prevenire i rischi, proteggere il reddito.

Di fronte a duemila agricoltori arrivati da tutta la Regione ai candidati è stato presentato ufficialmente “Il Veneto che vogliamo”, documento programmatico redatto per la XII legislatura con il quale l’organizzazione agricola si rivolge al prossimo Governatore del Veneto.

I tre candidati sono saliti sul palco, accolti dal presidente di Coldiretti Veneto e della provincia di Rovigo Carlo Salvan e dal direttore Marina Montedoro, mentre a moderare il dibattito è stato il vicedirettore del Tg5, Giuseppe De Filippi, che ha aperto il confronto con alcune domande di attualità. Sul palco anche i presidenti delle federazioni provinciali venete, insieme ai rappresentanti di giovani, donne e senior di Coldiretti Veneto. In platea parlamentari, assessori e consiglieri regionali uscenti e candidati di ogni schieramento.

“Il Veneto che vogliamo - ricorda Salvan - è una regione che riconosca il valore strategico dell’agricoltura per l’economia, per la salute dei cittadini, per la qualità dell’ambiente e per la coesione sociale. Vogliamo costruire, assieme alla politica, una visione condivisa che metta al centro la terra e la comunità. Alla politica chiediamo due cose: il coraggio delle scelte e risorse adeguate per il comparto agricolo. Chiediamo maggiori risorse per l'agricoltura veneta, perché quelle stanziate finora sono insufficienti, e un assessorato forte, con il quale siamo pronti a collaborare. In un contesto globale segnato da crisi climatiche, economiche e sanitarie, l’agricoltura veneta si propone come modello di innovazione sostenibile, capace di coniugare tradizione e futuro".

"Siamo la seconda economia agricola d’Italia, dopo la Lombardia, ma probabilmente la prima per varietà di produzione, 60mila imprese in larga parte da noi rappresentate, coltivano 800mila ettari e danno lavoro decine di migliaia di occupati. Generiamo oltre 8,5 miliardi euro di valore, siamo la prima regione d’Italia per dop economy e per percentuale di spesa dello sviluppo rurale. Abbiamo bisogno della Regione al nostro fianco, ne abbiamo bisogno velocemente e con strumenti operativi concreti. Non possiamo e non vogliamo delocalizzare, siamo qui, vogliamo restare qui e faremo l’impossibile per le nostre aziende e le nostre famiglie”.

Coldiretti, ha poi rimarcato, “si pone davanti a voi con un pacchetto di proposte serie e concrete: ci aspettiamo di programmarle e pianificarle assieme, con la forza della nostra rappresentanza e delle nostre idee. E’ il momento di pianificare con visione e responsabilità il futuro del settore: filiera corta, rispetto della biodiversità, valorizzazione della distintività delle nostre produzioni, difesa del suolo ed educazione alimentare diventino priorità condivise. I nostri valori sono chiari: trasparenza, legalità, sostenibilità. Su questi principi chiediamo al futuro governatore di costruire insieme a noi un nuovo patto per il Veneto che guardi al futuro, ma che affondi le sue radici nella nostra terra fertile e generosa coltivata e custodita dagli agricoltori”.

Manildo ha rimarcato: “Agricoltura è identità e futuro sostenibile. Serve un fondo per gli eventi eccezionali e un’alleanza con la Regione”. Da parte sua, Rizzo ha evidenziato: “Risorse ai trattori, non ai carri armati. La Regione sia al fianco degli agricoltori, non delle multinazionali”.

Stefani, invece, ha sottolineato: “Gli agricoltori sono custodi del territorio. No al taglio della Pac, sì a fondi mutualistici e sostegno al credito”.

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