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E adesso arriva la truffa del sondaggio

In tema di sanità

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Truffa ai danni di anziani

Una nuova truffa, mai segnalata prima, è comparsa nei giorni scorsi a Sacile (Pordenone), dove una coppia di quarantenni residente in una villetta della zona di San Liberale, nei pressi del centro commerciale Serenissima, è stata avvicinata da due sconosciuti. Un raggiro studiato nei dettagli, che sfrutta la fiducia dei cittadini e il tema, molto sentito in città, della sanità locale.

Il fatto è avvenuto sabato pomeriggio, poco dopo le 17. Alla porta della famiglia ha suonato una donna, descritta come sui 60-70 anni, accompagnata da un uomo di età simile, con capelli brizzolati, seduto in auto, una Toyota fuoristrada rosso bordeaux. Entrambi erano vestiti in modo elegante. "Pensavo avessero un problema con la macchina o cercassero informazioni", ha raccontato la residente, che ha preferito restare anonima.

La donna mostrava un tesserino al collo, non leggibile, e ha iniziato a porre domande sulla sanità pubblica e sulle condizioni di salute della famiglia. Durante la conversazione, ha affermato di sapere con precisione il luogo e l’anno di nascita del marito della signora, elemento che ha destato sospetti.

La finta incaricata ha poi spiegato di essere impegnata in una raccolta firme per segnalare alla Regione presunte criticità dell’ospedale di Sacile, “che una volta era un bijoux”, e di voler consegnare il materiale “al presidente Massimiliano Fedriga”. Per rendere più credibile l’iniziativa, ha offerto due buoni sconto da 25 euro ciascuno, sostenendo che potevano essere spesi “in qualsiasi supermercato”. In cambio chiedeva solo un numero di telefono, “per dimostrare ai capi di aver effettuato la visita”.

La coppia, però, non ha fornito alcun recapito. A quel punto la truffatrice ha insistito: "Se non mi dà il numero, mi deve restituire i buoni". I due coniugi hanno restituito i tagliandi, dichiarando che la situazione sembrava proprio una truffa. Di fronte a quelle parole, i falsi incaricati sono risaliti in auto e si sono allontanati rapidamente.

La famiglia ha segnalato l’episodio ai carabinieri di Sacile, anche per mettere in guardia gli anziani del quartiere. "Ho pensato a mia suocera novantenne – ha raccontato la donna – e a quante persone come lei potrebbero fidarsi di una simile storia".

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