Cerca

LO STUDIO

Può costare caro al cuore

JAMA Cardiology rivela il legame tra calo dell’attività fisica e aumento dei rischi cardiovascolari

Può costare caro al cuore

Smettere di muoversi troppo presto può costare caro al cuore. Una ricerca pubblicata su JAMA Cardiology e riportata dal Corriere della Sera mostra che chi ha avuto un infarto, un ictus o una coronaropatia aveva abbandonato l’attività fisica in media dodici anni prima dell’evento.

Lo studio, condotto nell’ambito del progetto CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults), ha seguito oltre 3.000 persone dal 1985 al 2022, monitorando i loro livelli di attività in dieci momenti diversi. I ricercatori hanno osservato che la progressiva riduzione dell’esercizio — dal livello moderato o vigoroso raccomandato a uno più sedentario — è strettamente collegata al peggioramento della salute cardiovascolare e metabolica.

Secondo gli autori, individuare il momento in cui inizia il declino dell’attività fisica è essenziale per intervenire prima che le buone abitudini svaniscano. I dati indicano che più rapido è il calo del movimento, più alto è il rischio di nuovi eventi cardiovascolari nel giro di due anni.

Gli esperti raccomandano di non attendere troppo per ricominciare a muoversi. L’esercizio regolare incide direttamente su pressione, colesterolo, glicemia e peso corporeo: mantenerlo costante lungo tutta la vita adulta può ridurre significativamente le probabilità di sviluppare malattie del cuore.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400