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Un saluto in “stile Brancalion”

Tantissima emozione per l’ultimo turno del pompiere e attore dei “Tanto Par ridare”

E’ stato un addio in “stile Brancalion”: pubblico foltissimo e una emozione incredibile. Non solo colleghi, ma anche tanti amici di Massimo Brancalion, capo reparto esperto dei vigili del fuoco, ma anche fondatore e componente del quartetto dei “Tanto par ridare”, mattatori della scena cabarettistica, sempre pronto a prestare il proprio estro, il proprio piglio, il proprio talento per cause benefiche e sociali.

E’ stato protagonista di vari spettacoli mirati a promuovere la cultura della prevenzione contro le truffe. E, quando i piccoli delle scuole elementari o dell’infanzia venivano in visita al comando provinciale di Rovigo, è stato la voce esperta e amica che li guidava in un viaggio meraviglioso alla scoperta dei segreti del mestiere che tantissimi bambini - oltre che un famoso draghetto - sognano di fare: il pompiere.

Vigile del fuoco dal 1990, Massimo ha lavorato a Belluno, Padova e Vicenza, dove è divenuto caposquadra. A Rovigo dal 2011, è divenuto caporeparto e, infine, capoturno. “Dotato di un innegabile talento per le relazioni umane - scrive di lui la comandante provinciale dei vigili del fuoco, ingegnere Alessandra Bascià - ha sempre messo a disposizione la propria opera nelle diverse occasioni in cui il Comando ne ha avuto necessità, partecipando più volte all’organizzazione ed alla gestione delle più varie iniziative: coordinatore delle giornate rivolte alle scolaresche, in cui, sempre con simpatia e leggerezza, ha fornito nozioni importanti di sicurezza ai piccoli amici che tanto amano i Vigili del Fuoco, ma anche protagonista brillante delle giornate antifrode fortemente volute dalla Questura di Rovigo”.

“Nel suo operato - prosegue la comandante - non ha mai trascurato il coinvolgimento dei colleghi, nella consapevolezza che solo agendo in squadra si possono ottenere risultati significativi. L’alto grado di competenza palesata nell’espletamento del proprio servizio, anche in occasione di calamità fuori provincia, e lo sforzo profuso con professionalità rappresentano sicuramente una conferma delle indiscusse capacità, tecniche, operative ed umane che valorizzano il senso di appartenenza al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.

Per lui, all’ultimo turno, la suggestiva passerella di fronte ai colleghi, schierati davanti ai mezzi, con le sirene accese. E tantissimi amici che applaudivano. Buona vita, Massimo!

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