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“Biometano, qui troppi dubbi”

Ma per l’associazione “il Comune si è mosso bene”. Zeggio: “Ragionamento ad ampio respiro”

“Biometano, qui troppi dubbi”

Legambiente esprime “forti dubbi e riserve” sul progetto per un impianto a biometano a Lendinara e rivolge un appello alle istituzioni per “un cambio di passo sulle modalità di insediamento di questi impianti nel territorio”.

L’associazione ambientalista concede: “Pur nella piena consapevolezza che questa tecnologia, se ben fatta, rappresenta un’opportunità - si legge nel documento - nutriamo profonde preoccupazioni circa la collocazione proposta, la provenienza e tipologia di alcune matrici in ingresso, e la mancanza di coinvolgimento effettivo della comunità e degli agricoltori locali”. In particolare, per gli ambientalisti “non è chiaro se l’impianto possa rispettare il principio di prossimità, con uso prevalente di materie prime locali, che è centrale per la sostenibilità complessiva”. In caso contrario - dicono - “l’impatto ambientale del trasporto ridurrebbe fortemente il beneficio netto dell’impianto”. Dubbi anche sulla collocazione, in via Vegri a Campomarzo, “aree suscettibili su scala idraulica”, secondo Legambiente.

In ogni caso, l’istruttoria regionale non risulta ancora avviata. “Legambiente - dichiara il presidente regionale di Legambiente Luigi Lazzaro - è a favore di un biometano fatto bene, rispettoso dell’ambiente, del territorio e delle comunità locali. Ma questo impianto non rispetta in almeno tre aspetti cruciali i criteri che consideriamo imprescindibili: una collocazione compatibile, una materia prima locale garantita, e il ruolo attivo degli agricoltori del territorio. Quando un impianto non soddisfa le condizioni di sostenibilità tecnica, territoriale, ambientale e sociale, non può essere considerato accettabile”.

In ogni caso - dice ancora Lazzaro - “il Comune di Lendinara si è mosso bene e con sollecitudine sulla questione, avviando un fondamentale dibattito e confronto con la comunità locale che mira a rafforzare e far leva su questi principi per fermare l’avanzare del progetto, senza demonizzare inutilmente la tecnologia in sé. Noi restiamo disponibili a partecipare attivamente a tale confronto, offrendo le nostre competenze e la divulgazione del criterio del ‘biometano fatto bene’ perché siamo certi che solo così potremo convincere le autorità a rifiutare, ed i proponenti ad abbandonare, tutti quei progetti che non siano compatibili e sostenibili con i principi del biometano fatto bene”.

Per il sindaco Francesca Zeggio, “quando ci sono queste proposte sul territorio è bene ragionare a più ampio respiro ed è apprezzabile che Legambiente ragioni sulla gestione di queste situazioni perché sono percorsi complessi. I ragionamenti che potranno essere fatti in futuro - conclude il primo cittadino - vanno fatti ai tavoli istituzionali giusti, non quelli di bagarre, che possono dare risposti, regolamenti, linee di indirizzo”.

E. F.

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