Compiti in classe, la circolare che divide

Sta suscitando polemiche a Brescia la decisione della preside dell’Istituto comprensivo Brescia Nord 2 che con una circolare ha ricordato ai genitori l’obbligo di rispettare la procedura formale per ottenere copia dei compiti in classe dei propri figli. Secondo quanto previsto dalla normativa, la richiesta deve avvenire attraverso un accesso agli atti e comporta un contributo economico compreso tra 0,25 centesimi e 1 euro per pagina, a seconda del tipo di documento richiesto.

La dirigente motiva la scelta sottolineando che gli elaborati originali devono restare custoditi presso la scuola, trattandosi di atti amministrativi. Non è dunque consentito l’invio diretto a casa degli studenti. Tuttavia, per semplificare le procedure, la preside ha concesso la possibilità di presentare un’unica richiesta di accesso valida per l’intero anno scolastico, così da evitare una nuova domanda per ogni singola verifica.

Per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (Bes), la copia dei compiti può essere prevista nel piano educativo personalizzato, ma anche in questo caso la procedura resta formale e regolata dagli stessi vincoli amministrativi.

Nella circolare si richiama inoltre l’obbligo per i docenti di aggiornare con puntualità il registro elettronico con voti e valutazioni, in modo da garantire trasparenza e tracciabilità del percorso scolastico. La preside invita i genitori a privilegiare l’incontro diretto con gli insegnanti, momento di confronto pedagogico che consente di analizzare gli errori e comprendere meglio le difficoltà degli studenti, riducendo al tempo stesso il peso della burocrazia.

Nonostante le spiegazioni, la decisione ha provocato malcontento tra diverse famiglie, che giudicano il provvedimento una forma di eccessiva rigidità amministrativa e una limitazione del diritto di accesso al materiale scolastico dei propri figli.