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Impianto di sarzano

Per il biogas 16 milioni, non 20

Ufficiale l’incremento del finanziamento al 100%. Non delle spese ma di quanto riconosciuto nel 2023

Per il biogas 16 milioni, non 20

L’incremento dei fondi Pnrr per l’impianto a biometano di Sarzano, già annunciato ad inizio agosto, adesso è ufficiale. Da qualche giorno, infatti, è stato pubblicato il decreto ministeriale che certifica il riconoscimento del finanziamento e ad annunciarlo è un comunicato del Consiglio di bacino, ente che sovrintende e detta le linee di indirizzo per la gestione dei rifiuti in Polesine, servizio affidato in house, sotto il profilo operativo, ad Ecoambiente. “Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) - si legge - ha riconosciuto un incremento del finanziamento destinato al progetto di realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti (Forsu) e del verde, finalizzato alla produzione di compost di qualità e biometano, che sarà realizzato a Sarzano”.

La comunicazione dell’ente presieduto da Tiziano Menon entra poi nel dettaglio delle cifre a sei zeri: “Il contributo già concesso, pari a 11.981.702,95 euro, è stato incrementato di ulteriori 4.772.435,05 euro, raggiungendo così un importo complessivo di 16.754.138 euro”. E’ a questo punto che la domanda sorge spontanea: perché ad agosto, quando era stato annunciato l’aumento, i parlamentari di maggioranza, ovvero i senatori di FdI Luca De Carlo e Bartolomeo Amidei e il deputato di Forza Italia Piergiorgio Cortelazzo, avevano parlato di “copertura totale dell’investimento” che ammonta a circa 20 milioni di euro? La risposta arriva direttamente dal direttore del Consiglio di bacino Giovanni Biagini: “Il decreto ministeriale riconosce il 100% del finanziamento che il ministero aveva concesso sulla base del progetto dell’impianto presentato nel 2022, il quale cubava circa 18,5 milioni di investimento. Il ministero allora riconobbe 16,5 milioni a valere sui fondi Pnrr rispetto alle spese ammissibili e finanziabili ma, per mancanza di fondi, fu finanziato per 12 milioni”. Dunque, l’incremento fino a coprire il finanziamento integrale si riferisce al finanziamento riconosciuto in prima battuta nel 2023. Quest’ultimo, però, non corrisponde al 100% del costo dell’opera dato che il costo dell’opera, considerando anche le risorse per il fondo rischi ed eventuali imprevisti, ammonta a circa 20 milioni.

Chiarito questo aspetto, la nota dell’ente prosegue evidenziando l’importanza del digestore: “L’impianto, previsto nelle strategie impiantistiche del piano industriale del gestore Ecoambiente, rappresenta un importante intervento per il territorio, finalizzato a valorizzare la raccolta differenziata dell’organico, ridurre la dipendenza da impianti esterni e i relativi costi di trasporto, promuovere la produzione di energia rinnovabile e contribuire in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi ambientali di economia circolare”. Dal canto suo, il presidente Menon commenta con soddisfazione la conferma dell’incremento: “Era stato annunciato e ne attendevamo l’ufficialità - dice - I fondi Pnrr non copriranno per intero il costo dell’opera. Questo significa che Ecoambiente dovrà comunque finanziare l’impianto con una quota di risorse proprie”. Quota che, a spanne si aggira intorno ai 4 milioni ma non è escluso, come anticipa Menon, che possa essere ulteriormente ribassata se il reperimento di ulteriori fondi da parte del Consiglio di bacino da fonti alternative andasse a buon fine.

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