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Popò contro l’auto di servizio: condannato

Una vicenda surreale, quella approdata all'attenzione del giudice

Popò contro l’auto di servizio: condannato

Una vicenda surreale, quella approdata all’attenzione del giudice del Tribunale di Rovigo nella mattinata di ieri. Si è conclusa con la condanna di un uomo di mezza età del ferrarese, a 10 mesi di reclusione, con la difesa che, ora, valuterà l’appello.

Tutto, secondo la ricostruzione dei fatti portata in aula, sarebbe avvenuto nell’ottobre dell’anno scorso, durante un normale servizio su strada della polizia locale.

Tutto sarebbe cominciato con un controllo, che aveva visto la pattuglia fermare una vettura. Subito, erano emerse perplessità sull’autenticità della patente e dell’assicurazione. Una volta appurata la presunta falsità dei due documenti, il personale aveva iniziato - sempre secondo questa ricostruzione - a redigere i relativi verbali. A questo punto, la situazione sarebbe degenerata, con l’imputato che avrebbe preso i documenti, cercando di strapparli. Da qui la colluttazione col personale. Interrotta, dall’imputato, per denudarsi e fare i propri bisogni - ossia defecare - contro l’auto di servizio della polizia locale. A quel punto, l’arresto.

Ieri mattina, dopo l’audizione di uno dei componenti della polizia locale coinvolti, che dovette essere medicato, è toccato all’imputato, che ha fornito una propria versione dei fatti, alternativa a quella dell’accusa. Avrebbe spiegato, infatti, che, afferrato e stretto con violenza dal personale, avrebbe perso il controllo delle funzioni corporali. Versione che, tuttavia, non ha fatto breccia nel giudice, che ha letto una sentenza di condanna, relativa ai reati di resistenza a pubblico ufficiale e legati alla presunta falsità dei documenti.

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